Dalla nascita del governo, il braccio destro della premier a Palazzo Chigi ha ricevuto vari incarichi. Tra cui quelli di presidente dell’organismo di vigilanza di Ismea e Unirelab, collegati al ministero di Lollobrigida
Dal ministero della Difesa all’Agricoltura, con il punto fermo di palazzo Chigi. Gaetano Caputi, attuale capo di gabinetto di Giorgia Meloni, è uno e trino. Da tempo fa incetta di incarichi. Oltre al ruolo di primissimo piano alla presidenza del Consiglio, durante il mandato al fianco della premier, risulta componente dell’organismo indipendente di valutazione della performance al ministero della Difesa per un compenso da 20mila euro.
A certificarlo è la dichiarazione consultabile sul sito del governo. Ma ci sono anche altri ruoli che Domani è in grado di raccontare e che non sono riferiti sul portale di palazzo Chigi,
Caputi è anche presidente degli organismi di vigilanza dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) e Unirelab, realtà diverse ma comunque collegate al ministero dell’Agricoltura guidato da Francesco Lollobrigida. Per Caputi è in vigore un contratto di 26mila euro all’anno per Ismea più i 15mila annui per Unirelab.
Il braccio destro della premier, considerato il deus ex machina a palazzo Chigi, porta così a casa oltre 280mila euro, sommando tutti i ruoli assegnati dai big di Fratelli d’Italia. Con un focus speciale sulla famiglia Meloni, compreso il lato Lollobrigida, sebbene le nomine collegate non dipendano direttamente dal ministro, ma dalle singole governance delle realtà satellite.
Da Meloni a Crosetto
Certo, non c’è alcun conflitto di interessi o eventuali incompatibilità. La legge consente il cumulo di questi tipi di contratti. In passato c’è chi aveva optato per non avere altri incarichi, come nel caso di Alessandro Goracci, capo di gabinetto del governo Conte II o chi, come Antonio Funiciello, li aveva lasciati quasi tutti. Dipende dalle scelte personali. Nel caso di Caputi non c’è stata la rinuncia, anzi in corso d’opera ha accumulato funzioni.
Caputi è stato nominato capo di gabinetto a palazzo Chigi il 26 ottobre 2022. Meloni lo ha voluto al proprio fianco, garantendogli una delle più alte remunerazioni dello staff. Addirittura superiore a quelli dei vertici della comunicazione e della factotum della premier, Patrizia Scurti.
In totale, per la mansione alla presidenza del Consiglio, Caputi riceve 221mila euro, ripartiti in 96mila euro di trattamento economico fondamentale, 80mila di emolumento accessorio e 44mila di indennità di diretta collaborazione.
Sempre alla fine dell’ottobre 2022, è stato indicato al ministero della Difesa di Crosetto, in qualità di componente dell’organismo (presieduto da Franco Massi) che valuta le performance dei dipendenti. La retribuzione è di 20mila euro annui. L’incarico ha durata triennale: scadrà a ottobre 2025.
La vigilanza di Caputi
Qualche settimana dopo, il 28 novembre 2022, Caputi è stato nominato presidente dell’organo di vigilanza di Ismea, all’epoca affidato ancora alla vecchia governance (con Angelo Frascarelli presidente) ma già sotto l’egida dell’esecutivo di Meloni. Quindi con Lollobrigida al ministero dell’Agricoltura. Nel frattempo, il decreto Pa ha portato al commissariamento dell’ente. C’è stato l’insediamento al vertice di Livio Proietti, volto storico della destra nel Lazio indicato proprio da Lollobrigida nelle vesti di commissario.
Per Caputi non è cambiato granché: il contratto di collaborazione da 26mila euro all’anno scadrà il prossimo 31 marzo. Domani ha provato a contattare Caputi per sapere se sia già in previsione un rinnovo e quali siano le funzioni svolte. «È tutto pubblico», si è limitato a replicare il capo di gabinetto di Meloni. Nessuna voglia di commentare nel dettaglio, dunque.
L’organismo, in generale, attesta la veridicità delle informazioni presenti nella sezione amministrazione trasparente dei siti pubblici e la corretta diffusione dei documenti. A quello di Ismea si aggiunge un altro incarico a Unirelab, società in house del ministero dell’Agricoltura, ente che si occupa della medicina veterinaria nell’ambito dell’ippica. Caputi, in questo caso, ha sottoscritto lo scorso 18 agosto un contratto per «incarico professionale di organismo di vigilanza monocratico».
La retribuzione prevista è di 15mila euro annui fino all’agosto 2026 «oltre agli accessori come per legge», riferisce la documentazione ufficiale. A Unirelab, tuttavia, Caputi è una vecchia conoscenza: già nel 2020 era stato indicato nelle stesse vesti. Tre anni dopo c’è stato un sostanziale rinnovo, quando al vertice della società figurava Donato Monaco, un fedelissimo di Lollobrigida, vice capo di gabinetto al Masaf (a titolo gratuito). Che nulla ha avuto da obiettare sul profilo di Caputi, forte di un solido curriculum costruito negli anni. Oltre che di una sconfinata stima negli ambienti governativi.
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