- «La lettera dell’avvocato di Julia mi dice che per Chloe ci accorderemo, ma che su Chris non ho diritti. Non lo vedrò, dice. E il problema non è neppure tanto quello che fa a me, ma a quel bambino che mi chiama papà».
- «Quando ha iniziato a guadagnare molto bene le ho detto “senti, sei brandizzata dalla testa ai piedi, guadagni 30mila euro al mese, vuoi davvero che ti dia 400 euro al mese, che poi mi ridai quando lavoro con te?”».
- Io mi scuso con le mamme che hanno creduto che Julia fosse la persona che vedevano nei video, che giravo anche io con Julia. Non pensavo che tante donne poi credessero a quel racconto di perfezione.
Paolo Paone è l’ex compagno di Julia Elle, la mamma influencer al centro delle cronache nelle ultime settimane perché si è scoperto che la sua situazione familiare è molto più problematica di come l’ha sempre raccontata sulle pagine patinate dei suoi social.
Ed è stato proprio Paolo a smascherarla pubblicamente rivelando di non essere il padre biologico del secondo figlio di Julia, Chris, come lei aveva sempre raccontato. Lo ha fatto perché da alcuni mesi la stessa Julia, ora sposata con un altro uomo di nome Riccardo, gli fa vedere col contagocce la figlia Chloe e pure Chris, a cui Paolo è molto affezionato.
Paolo accetta di raccontarmi la sua versione dei fatti, mentre Julia preferisce non rilasciare interviste, ma intanto annuncia dirette in cui risponderà alle domande delle follower con tanto di countdown sul suo profilo Instagram (come se la vita dei suoi figli fosse l’uscita di un film).
Paolo, quando e perché iniziano i problemi con Julia, prima della nascita di Chris?
I problemi con Julia sono iniziati perché quando ci siamo messi insieme lei trascorreva le giornate sul divano e io invece dovevo darmi da fare, cucinare, pulire, girare i suoi video, pensare al mio lavoro che è fare musica.
Vi siete lasciati quando?
A marzo 2016 le ho detto che non potevo più sopportare quella situazione, ma non l’ho mai mandata via di casa, anche perché nel frattempo era nata la nostra bimba Chloe.
Ad aprile/maggio del 2016 lei conosce Simone durante un lavoro, ero presente anche io tra l’altro quando si sono conosciuti. Si frequentano e quasi subito, a luglio, lei resta incinta.
Te lo confessa?
Subito. Io in realtà ero contento.
E quindi?
Quindi resta comunque in casa da me. Viene in vacanza con me due settimane in Calabria, poi va con Simone in vacanza e in quei giorni mi lascia Chloe.
A settembre si trasferisce per un brevissimo periodo a casa di Simone, poi si lasciano, torna da me e mi chiede se può rimanere a casa, altrimenti deve tornare a Torino dalla madre. Io ero felice di avere Chloe in casa mia, per cui le ho detto: torna da me. Ho ancora i messaggi in cui le dicevo che sarei stato io il padre del bambino, gli avrei insegnato a giocare a calcio.
Poi?
Passa un anno e lei sta sempre sdraiata sul divano, ero esaurito. Le ho detto: o diventi collaborativa o sappi che non ce la faccio più. Della serie: ok, non sei più la mia fidanzata, io non ti amo, ma almeno collabora, sennò prenditi una casa tua. Già guadagnava, non le ho detto di andare via senza risorse.
Ha detto che è andata via per le tue violenze domestiche.
Anche che io le avrei puntato un coltello alla gola. Peccato che il suo video sulle violenze domestiche lo abbiamo girato insieme dietro sua richiesta e c’era anche la nostra bambina che rideva sotto al tavolo. Anche le musiche erano le mie.
Però nei messaggi Whatsapp che ha pubblicato si parla di un coltello.
Lei parla di un coltello, ma io ho tutta la conversazione, vuoi sapere cosa è successo? Era una mattina del 2018, io stavo prendendo le pizzette per i bambini, lei mi scrive: “Hai 10 minuti di ritardo, non venire più dai bambini”. Io ero incazzato nero perché in quel periodo li vedevo solo la mattina, stavo portando loro le focaccine, le dico: “Ma come stai messa? Che gliene frega ai bambini se tardo 10 minuti?”. Ero esasperato. In quei messaggi l’ho insultata, ma poi ci sono anche le mie scuse per come le ho parlato.
Ti ha denunciato?
Ma quando mai, io non sono mai stato denunciato da nessuno, sono una persona perbene.
Quindi quando lei è andata via di casa non ci sono state tragedie.
Era settembre, forse abbiamo gridato, ma quando se ne è andata io ho guardato le foto di mia figlia sulla parete e sono scoppiato a piangere, ho realizzato il dramma che avrei iniziato a vivere. Non avevo scelta. Sarei finito annullato. E comunque è andata a vivere a cento metri da casa mia, le facevo anche la spesa.
Ma perché hai continuato a collaborare con lei?
Perché siamo rimasti in buoni rapporti, perché me lo ha chiesto, i video erano belli, era preoccupata per il suo futuro, aveva paura di non combinare niente di buono. Io mi sono sempre preoccupato per lei, ho pianto per lei anche giorni fa quando l’ho vista in video tesa. È testimone la mia ragazza. Questo prima che tirasse fuori la storia del coltello e delle violenze, ovviamente.
Nei libri lei racconta bugie su Chris e la sua paternità, dice che tu sei il padre… perché lo hai accettato?
Io ho firmato l’autorizzazione senza neppure leggerlo tutto quel libro. Lei voleva proteggere Chris da questa cosa della paternità e mi diceva che così non avrebbe avuto problemi nel suo futuro. A me stava bene, io volevo anche essere in qualche modo suo padre e oggi dopo 6 anni che quel bambino mi chiama papà, ricevere la lettera dell’avvocato mi distrugge.
Che lettera?
La lettera dell’avvocato di Julia che mi dice che per Chloe ci accorderemo, ma che su Chris non ho diritti. Non lo vedrò, dice. E il problema non è neppure tanto quello che fa a me, ma a quel bambino che mi chiama papà (piange a dirotto).
Perché non hai riconosciuto il bambino?
Perché era il figlio di un’altra persona, all’inizio non lo amavo. Dopo due anni mi sono affezionato, le ho chiesto se potevo riconoscerlo. Lei mi ha detto che ormai c’era un altra persona nella sua vita, Riccardo.
Però questa storia della vostra famiglia allargata sui social sembrava funzionare.
Io ho accettato di mandare giù tutto, anche le sue versioni pubbliche sulla paternità di Chris, sul fatto che non fossi un padre presente e che la gente pensasse il peggio di me, ma potevo vedere i bambini quando volevo, potevano dormire da me. Avevo diritti da padre separato che magari senza questo clima positivo non avrei potuto avere. In più Julia a quel punto guadagnava bene, i bambini stavano bene, dovevo proteggere la mia famiglia. Non mi interessava dire che non ero quel padre di merda che lei lasciava intendere.
Vabbè, ma non ti sei mai lamentato con lei? Almeno della storia che raccontava sul concepimento avvenuto una notte in cui eravate ubriachi...
Io sapevo che nel libro lei avrebbe detto che ero il padre di Chris, quella roba sulla notte da ubriachi non l’avevo letta e mi è sembrata assurda.
Hai guadagnato anche tu da suoi libri e dagli spot con i bambini?
No, zero. Mi sono fatto dare qualcosa da lei solo quando mi ha chiesto di girarle dei video, mi impegnavano ore di studio e lei monetizzava.
Lei racconta che non le davi nulla per il mantenimento di Chloe.
Quando è andata via di casa lei già guadagnava con i social, le davo 400 euro al mese, le compravo tv e altre cose per la casa nuova. Poi quando ha iniziato a guadagnare molto bene le ho detto “senti, sei brandizzata dalla testa ai piedi, guadagni 30mila euro al mese, vuoi davvero che ti dia 400 euro al mese, che poi mi ridai quando lavoro con te?”.
I soldi per la scuola?
Volevo contribuire, mi ha detto di mettere i soldi da parte per quando saranno grandi, cosa che sto facendo. Ai bambini regalo giocattoli, tantissimi giocattoli.
Comunque sei stato zitto.
È vero, ma finché vedevo i miei figli e potevo stare sempre con loro mi andava bene.
Poi, cosa è cambiato?
Che da sette mesi a questa parte me ne sta facendo di tutti i colori. Vedo i bambini col contagocce.
Tu andavi d’accordo con il suo nuovo compagno?
Moltissimo. La sera in cui Julia l’ha conosciuto c’ero anche io, era una cena. Ma anche con Julia io andavo d’accordo dopo che ci siamo lasciati. Pensa che Riccardo veniva a piangere da me quando non andava qualcosa con Julia, sapeva che ero l’unico che poteva capirlo.
Eri contento che stessero insieme?
Certo, io quando si sono conosciuti tenevo i bambini a casa perché loro due potessero uscire, farsi una cena insieme.
Cosa ha rotto l’equilibrio?
Questa estate ho visto i bambini tre volte. Lei non me li ha fatti portare in Calabria, non mi faceva prendere i bambini a scuola in auto, io per non gridare le ho sempre lasciato fare tutto. Non avevo mai pensato agli avvocati.
Sì, ma cosa è successo?
Col Covid lei ha iniziato a farmi vedere meno i bambini. Una volta me li ha lasciati e diceva che Chloe era disidratata ma non era vero, allora abbiamo chiamato la sua psicologa. Lei e questa esperta mi hanno convinto a non far venire i bambini a casa mia per tre mesi. Poi sono passati due anni, i bambini non dovevano più venire da me perché poi io gli avrei attaccato il Covid. Alla fine se lo sono presi con lei.
Che non li vaccina, se non ricordo male.
Esatto. Sono anche vegani, mi rimproverava perché gli davo il parmigiano. Tempo fa mi ha concesso un’ora con Chloe in sua presenza, siamo andati a Como alle giostre. Mia figlia mi chiamava “Papà” lei le diceva che deve chiamarmi “Pá”.
Perché?
Non vuole, perché per lei il papà è Riccardo. Lei inculca questo ai figli.
Ci sono altre cose su cui si impunta?
Non posso fare le foto con i bambini. Non mi permette di lavarli, dice che ha ricevuto troppe testimonianze di abusi in famiglia e non si fida. Non posso fare la doccia a mia figlia. Vorrei che facesse ginnastica artistica, la bambina è bravissima, è portata, ma neanche quello.
Perché?
Perché Julia dice che poi le insegnano la competitività. Io le ho risposto: le insegnano la vita.
Quanto li hai visti ultimamente?
Boh, negli ultimi mesi 20 giorni in tutto ma non li sento mai. Quando chiamo lei mi spegne il microfono.
Cosa ti addolora di più?
Che io Chloe prima o poi la vedrò, ma Chris forse no e allora mi chiedo che domande si farà, perché la sorella può vedermi e lui no. È terribile. Perché fare questo a quel bambino che un padre non l’ha avuto ma ne poteva avere due? (piange)
Stai soffrendo molto?
Tantissimo. Sono una persona serena, completa, ho una carriera, una fidanzata, vorrei solo vedere i bambini. Chris è un bambino così bello. Io sono troppo buono, sono stato a lungo troppo malleabile.
Fatto sta che adesso, all’improvviso, lei dice che tu alzavi le mani.
Lei ha coperto una verità, la mia, con un’altra bugia. Ha fatto una cosa gravissima, convinta che tutti le avrebbero creduto e che avessero dimenticato tutte le storie e le foto in cui eravamo insieme al mare, a Natale, i video insieme, anche dopo queste violenze che avrebbe subito. Io so solo che mia figlia quando è con me è felice.
Il tuo avvocato cosa dice?
Che ho diritto di vedere i bambini. Le è arrivata una lettera, mi ha risposto come ti dicevo, ovvero che Chris non è mio figlio. Ma cosa c’entra, che dispetto è? La notte in cui è andata a partorire Chris, io ero con Chloe. La mattina ero già da lei, all’ospedale, insieme a sua madre. Il nome Chris l’ho scelto io.
Da cosa nasce questa ostilità secondo te?
Non è una donna empatica. Credo che qualche problema nasca, forse, da un passato familiare, lei ha detto che il padre ha avuto un incidente ma alcune persone che le erano vicine conoscono un’altra storia, che spiegherebbe tante cose. Non so più cosa sia vero.
Era la cantante famosa che dice di essere stata?
Ma quale famosa. È salita su qualche palco come vocalist quando io e Facchinetti facevamo i deejay, era la mia fidanzata.
Come si comporta con i figli?
Dici quando non ha il telefono in mano? Io mi scuso con le mamme che hanno creduto che Julia fosse la persona che vedevano nei video, nei video che giravo anche io con Julia. Non pensavo che tante donne poi credessero a quel racconto di perfezione.
Perché hai deciso di parlare?
Perché il mio silenzio era funzionale a stare con i miei figli. Nel momento in cui non serviva più a quello, non aveva più senso.
Non hai mai pensato di intervenire sull’esposizione mediatica di Chloe, vista la situazione e quanto si sta parlando dei suoi genitori e della sua vita?
Certo. Intanto Julia però ha incaricato un avvocato di scrivere a me che devo togliere le foto di Chris da Instagram.
Tu?
Sì, io. Loro fanno adv tutti i giorni con mia figlia senza la mia firma, e io devo togliere delle foto… Adesso pretenderò spiegazioni dai brand che mai mi hanno consultato o chiesto il mio consenso per l’utilizzo di Chloe...
Le foto di Chris le togli dai social?
Io Instagram lo uso come album dei ricordi, se tolgo le foto dei bambini io le foto loro ce l’ho lo stesso. Se le toglie lei non lavora più. Non è neppure furba.
Chris cresce con un altro padre, ti dispiace?
A me Riccardo piaceva, è bravissimo con i bambini, ha una famiglia perbene, ero anche contento che Chris crescesse con lui, che lo mettesse a letto e gli preparasse la colazione. Era anche giusto che i bambini lo chiamassero “papi” visto tutto quello che fa per loro, l’errore è che Julia mi voglia sostituire come padre.
Magari ci sarà una mediazione di Riccardo.
Non so se avrà la forza, si è completamente dedicato a Julia. Gli ho chiesto aiuto, non mi risponde. Però quando nel 2021 si erano lasciati (lei fece un post triste in cui chiedeva cuoricini facendo capire che qualcosa non andava) lui venne da me, io gli ho domandato: ma cosa ami di lei, spiegamelo? Gliel’ho chiesto col cuore.
Da quanto non vedi Chris?
Da più di un mese. Mi diceva: quando andiamo a casa tua che mi piace tanto?
Il fatto che tu ora abbia una fidanzata che ha una figlia a sua volta può aver cambiato gli equilibri?
Ho anche questo sospetto, che Julia non abbia piacere che i bambini la frequentino, che la vedano come “un’altra famiglia”. Non so perché poi l’abbia bloccata su Instagram, io con il suo compagno sono sempre stato amichevole.
Cosa ti tormenta di più?
Perché non mi ha mai denunciato? Mi denunci. La gente mi conosce, e sa chi sono. Conoscono anche lei, negli anni tutti le si sono allontanati, chissà come mai.
Il successo l’ha cambiata?
Molto. Ha amplificato tutti i suoi difetti. Si è creata una realtà perfetta su Instagram e crede che quella realtà corrisponda al vero. La storia del coltello fa parte di questa fantasia…
Perché però in quel messaggio lei faccia riferimento a un coltello non l’ho ancora capito, se è vera la tua versione.
Quel giorno avevo in mano la rotella della pizza, ho alzato una mano agitato, lei era a dieci metri dal tavolo e questa vicenda l’ha fatta diventare “ha preso un coltello e me l’ha puntato alla gola”. Surreale. Figuriamoci poi se avrei mai fatto qualcosa davanti a Chloe. Tanto ho voluto proteggere Chloe da queste cose che ho accettato tutte le regole di Julia, in questi anni.
Di cosa hai paura adesso?
Spero di non entrare nel tunnel degli assistenti sociali, di non soffrire, di non vedere bambini soffrire. Voglio solo vedere Chloe e Chris. Mi mancano. Non so perché Julia mi stia facendo questo. Anzi, ci stia facendo questo.
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