Con le indagini ancora in corso, il ministro della Giustizia non prende una posizione al question time al Senato: «Le indagini sono ancora in corso»
Ci sono ancora delle indagini in corso e, come ministro, «non posso che inchinarmi al segreto istruttorio». Carlo Nordio sceglie la via della cautela rispondendo al Senato sul caso Pozzolo. Si riferisce al deputato che è stato sospeso da Fratelli d’Italia, dopo che a Capodanno una persona era stata ferita per un colpo partito dalla sua pistola.
«Sono in corso delle indagini e sarebbe improprio che io rivelassi delle cose, e non le so. Se un domani dovessero emergere delle ricostruzioni obiettive ed adeguate sarò il primo a riferirle», ha detto Nordio. «E non c’è nulla di scandaloso se a una manifestazione conviviale partecipa» anche la scorta.
Poco prima un altro ministro, Matteo Piantedosi, era intervenuto all’Aria che tira, su La7: c’è stato un «collegamento improprio con una presunta simpatia del governo per la diffusione delle armi, ma parlano i fatti: quest'anno il numero delle licenze è calato; meno persone, cioè, si sono viste concedere il porto d'armi e sono aumentati i provvedimenti sanzionatori sugli abusi».
L’attacco di Renzi
Parlando al Senato, Matteo Renzi (Italia viva) ha invece accusato il governo di una «reticenza omertosa». E ha attaccato in particolare il sottosegretario Andrea Delmastro, che alla festa era presente, anche se non al momento dello sparo.
Renzi ha detto di avere «il massimo rispetto» per il lavoro della magistratura di accertamento delle responsabilità penali nell'episodio: «Ma questo non cambia di una virgola il giudizio politico nella utilizzazione della scorta da parte del sottosegretario e nella responsabilità atroce di portare armi in una sala piena di bambini».
L’utilizzo della scorta
«Quando si è oggetto di tutela bisogna rispettare le regole della tutela: chi comanda la vita del tutelato è il responsabile della scorta», ha detto Nordio. «Però vorrei che molti anche rappresentanti di governi precedenti mi affermassero sul loro onore, mi basterebbe questo, anche ex ministri della Giustizia, che non hanno mai, mai contravvenuto alle regole della tutela, che non sono mai scappati, come si dice, dalla scorta seminandola».
«Io temo che questo sia accaduto nel passato, con me non avviene, però se sul proprio onore tutti i precedenti sono disposti ad affermarlo allora sarò ben lieto di prenderne atto».
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