Come ricostruito dalla procura, mentre altri impiegati non venivano pagati, Liliane Murekatete ha continuato a percepire lo stipendio, che è salito dal 2017 al 2020, dimostrando un «un sotteso interesse economico». La difesa continua a dire che non era a conoscenza di quanto stava accadendo
«Consapevole e attiva partecipazione al meccanismo fraudolento» della madre, dei fratelli e degli altri indagati nella gestione dell’accoglienza ai migranti della cooperativa Karibù con «un sotteso interesse economico», visto che lei ha continuato a essere regolarmente pagata.
Così il gip del Tribunale di Latina ha confermato la misura interdittiva per Liliane Murekatete, la compagna dell’onorevole Aboubakar Soumahoro, il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche.
Su di lei, sulla madre Therese Mukamitsindo, e sul fratello, Michel Rukundo, tutti parte del consiglio d’amministrazione e della Cooperativa, proseguono le indagini per le presunte false fatture. Per Mukamitsindo il giudice ha disposto la settimana scorsa un sequestro da oltre seicentomila euro, per Murekatete di 13mila.
L’unica a fare ricorso contro l’interdittiva, è stata Murekatete, ma ieri è stato rigettato. Nella nuova ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Molfese, si legge che la presenza della compagna di Soumahoro oltre a essere provata dalle sue firme sui documenti, si riscontra anche nel fatto che ha continuato a percepire lo stipendio per il suo lavoro nelle cooperative.
Mentre secondo la procura altri impiegati non venivano pagati, e venivano prodotte fatture false per evadere le tasse e chiedere finanziamenti per servizi di accoglienza non corrisposti, Murekatete dal 2018 al 2021 ha continuato ad avere regolarmente il suo compenso dalla Cooperativa Karibu, in crescita con gli anni.
Si parte dai circa diecimila euro nel 2018, ai 37mila nel 2019, e quasi 40 mila nel 2020 e nel 2021. Abbastanza per dismostrare «un sotteso interesse economico».
La difesa
La documentazione depositata dall’avvocato di Murekatete, Lorenzo Borrè, non è stata abbastanza per ritenere valida la ricostruzione della difesa, ovvero che accadesse tutto a sua insaputa.
Borrè ha presentato la documentazione medica che ribadisce la gravidanza che avrebbe tenuto nel 2019 Murekatete lontana dagli affari della Karibù, e messaggi che proverebbero che non aveva partecipato ad almeno una delle assemblee del 2022, quella del 30 giugno.
«Nonostante il periodo di gravidanza (come documentato dalla difesa) – replica il giudice - ha continuato, per il periodo di imposta oggetto di interesse e non solo, a partecipare a tutte le attività gestionali, unitamente al fratello e alla mamma».
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