Il fondatore di Emergency replica alle pressioni mediatiche e spiega perché finora non si è espresso. Conferma: «Ho ricevuto la richiesta da parte del governo e ho chiesto chiarimenti». Non sono seguite «proposte formali». Lui specifica: «Da medico, ritengo che in un momento di grave emergenza sanitaria per il nostro paese, tutti debbano dare una mano»
Gino Strada con un post su Facebook conferma, ha ricevuto la richiesta sulla sua disponibilità per la situazione sanitaria della Calabria da parte del governo, ma a questa non è seguita nessuna proposta formale. Due le condizioni che aveva posto: non essere un «candidato di facciata» e operare solo se «ci fossero state volontà e premesse per un cambiamento».
Tutto è scoppiato dopo il licenziamento dell’ex commissario per la sanità Saverio Cotticelli, che non sapeva neanche di dover fare il piano anti Covid-19 nella regione. Al licenziamento è seguita la nomina di Giuseppe Zuccatelli, subito travolta dalle polemiche per le sue frasi sulle mascherine: «Non servono a un ca...». Espressioni testimoniate da un video del gruppo di attiviste Femin.
Il movimento delle Sardine ha lanciato la proposta di Strada Commissario supportata da una parte del Movimento 5 stelle, tra cui il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra.
Il fondatore di Emergency adesso ha detto esplicitamente: «Una settimana fa ho ricevuto la richiesta da parte del governo di impegnarmi in prima persona per l’emergenza sanitaria in Calabria», una contatto confermato anche da Palazzo Chigi a Domani.
Le ipotesi in campo sarebbero state da subito incerte, visto che il governo non aveva intenzione di mandare via Zuccatelli, per quanto già così impopolare. Nella telefonata ricevuta subito dopo il secondo passo falso del governo, Strada ha espresso la sua posizione.
Nel post scrive: «Ho chiesto alcuni chiarimenti sul mandato e sulle modalità di lavoro, ponendo una condizione fondamentale: non sono disponibile a fare il candidato di facciata né a rappresentare una parte politica, ma metterei a disposizione la mia esperienza solo se ci fossero la volontà e le premesse per un reale cambiamento».
Il medico replica a chi lo spinge a intervenire: «Ho sentito qualche commentatore dire che - dopo tanti giorni - dovrei “decidere se accettare o meno l’incarico”. Non sono in questa condizione perché dopo quei primi colloqui non mi è stata fatta alcuna proposta formale».
Strada ha sottolineato che non è una critica: «Sia chiaro: non ho nulla da recriminare nei confronti del governo che ha ovviamente facoltà di scegliere il candidato che ritiene più adatto a questo incarico.
Non voglio però neanche alimentare l’equivoco di una mia indecisione: da medico, ritengo che in un momento di grave emergenza sanitaria per il nostro Paese, tutti debbano dare una mano e con questo spirito avevo messo a disposizione il lavoro mio e di Emergency».
Emergency c’è gia
A un certo punto tra post delle Sardine e dichiarazioni del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, era circolata la voce che Strada fosse già in Calabria. Adesso il fondatore dell’associazione umanitaria spiega: «Emergency già opera da 15 anni in molte regioni italiane, Calabria inclusa».
Quindi si è rivolto ai cittadini che hanno festeggiato per l’ipotesi di un suo ingaggio: «Nel frastuono delle tante voci di questi giorni, ho avuto anche l’occasione di sentire la fiducia e la voglia di fare di tanti cittadini, calabresi e non, infermieri e medici e rappresentanti delle istituzioni, che ringrazio per il sostegno e per l’apprezzamento che hanno dimostrato per il lavoro mio e di Emergency».
La sanità della Calabria, regione rossa per il rischio contagio dal 6 novembre, sconta anni di inefficienze che hanno causato il precipitare la situazione in costanza di pandemia e Strada viene visto come una possibilità per portare la regione fuori dall’emergenza.
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