Il deputato Manlio Messina, da assessore in Sicilia, ha dato contributi alla realtà culturale del comune di Sortino. Una società di produzione omonima, e con la stessa sede, ha elargito delle donazioni al partito di Meloni
L’amore per il cinema non esclude quello per il teatro. Un principio valido per il deputato di Fratelli d’Italia, Manlio Messina, sempre più in rampa di lancio grazie alla grande stima di Giorgia Meloni nei suoi confronti. E la passione per il mondo culturale porta a un intreccio di nomi che riconducono al partito della fiamma post missina. Procediamo con ordine, partendo dal 2019, quando Messina ricopre il ruolo di assessore al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo per la regione Sicilia, avvia il progetto per promuovere con fior di quattrini l’immagine dell’isola al Festival di Cannes.
Peccato però che per la missione in Costa Azzurra Messina – insieme al suo successore Francesco Scarpinato e all’allora capo di gabinetto Marcello Giacone – spende in rimborsi oltre novemila euro.
La storia è stata raccontata da Domani, e adesso si aggiunge un ulteriore tassello: quello che riguarda l’altra faccia della settima arte, e cioè il teatro. Nel 2020 l’ex assessore Messina firma l’atto con cui vengono stanziati più di diecimila euro di fondi Furs (Fondo unico per lo spettacolo), come contributo per il 2019, a favore dell’associazione culturale Abc di Sortino, il paese barocco di circa ottomila anime in provincia di Siracusa. E l’associazione, sia prima che dopo l’elezione di Manlio Messina alla Camera, resta nelle “grazie” della regione siciliana.
Nel novembre del 2022, infatti, l’Abc ottiene dall’assessorato che fu dell’attuale parlamentare (quello appunto al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo) quasi ottomila euro di patrocinio oneroso per la realizzazione della manifestazione “La scuola delle mogli”. Cifre significative per un’associazione di un piccolo borgo: risorse che vogliono dire moltissimo e possono aiutare a realizzare i progetti che ci si è prefissati.
Ma se di arte si sta parlando, bisognerebbe citare i critici quando sostengono che per ogni gran pezzo di teatro sia necessario anche un colpo di scena. In questa storia il colpo di scena è l’atto protocollato il 14 maggio 2024. È allora che il partito di Fratelli d’Italia ottiene, a titolo di contributo, ventimila euro. Da chi? Dall’Abc produzioni srl di Sortino, legata, come vedremo, all’omonima associazione culturale, sebbene le parti in causa tengano a precisare che sono separate.
Tutto legittimo, per carità. Tuttavia ai più maliziosi quel recente contributo a FdI farebbe storcere il naso. Del resto, Messina non è un signor nessuno, è un volto sempre più mediatico di Fratelli d’Italia, spesso spedito ai microfoni delle televisioni per magnificare le misure del governo. In Transatlantico si muove con padronanza e la consapevolezza di avere stima e benevolenza dai vertici del partito.
Sono voci, certo, ma è dato come papabile nuovo capogruppo alla Camera nel caso in cui Tommaso Foti, attuale presidente dei deputati meloniani, dovesse ottenere un incarico governativo, in particolare al ministero del Turismo al posto di Daniela Santanchè. Per Messina sarebbe una promozione sul campo, visto che oggi è vicecapogruppo vicario, ma soprattutto un salto in avanti nella sua carriera.
Fratelli d’Italia a Sortino
Ma questo riguarda eventuali orizzonti di gloria. Agli atti ci sono invece fatti concreti relativi anche all’Abc produzioni, che organizza la stagione al teatro Abc di Catania e nel 2016 è arrivata dritta a Roma entrando in quota al Teatro Quirino-Sala Gassman. Ed è la società a cui è legato l’imprenditore attivo nel mondo della cultura Carlo Auteri, consulente artistico a titolo gratuito del teatro Abc, già consigliere comunale a Sortino e oggi, come Messina, in grande ascesa nelle gerarchie del partito: è vice capogruppo di Fratelli d’Italia nell’assemblea regionale della Sicilia. Semplici coincidenze, probabilmente. Di certo, chi dice che con la cultura non si mangia potrebbe sbagliarsi di grosso.
Basti pensare alle risorse che nel tempo l’associazione culturale Abc ottiene dalla regione Sicilia (per la cronaca, nel 2020 anche il Mic l’ammette al contributo di 24mila euro, ma ciò non si ripete l’anno successivo). A ogni modo, se ci sia un nesso tra fondi ottenuti e finanziamento al partito di Giorgia Meloni questo giornale lo ha chiesto ai diretti interessati. Per Auteri «il nesso non esiste, e inoltre l’associazione Abc e Abc produzioni srl sono due cose diverse: la prima l’ha fondata Mario Fraello, e io», dice il deputato regionale, «non vi ho mai ricoperto ruoli».
Tuttavia i legami tra l’associazione e la società sono diversi: condividono di fatto la stessa sede legale a Sortino, in viale Mario Giardino 46, e lo stesso Fraello, con cui Domani non è riuscito a mettersi in contatto, è stato per lungo tempo amministratore della srl. Davvero pertanto sarebbero due realtà differenti? Stando alle dichiarazioni di Auteri, sì. Nonostante ciò il meloniano “difende” l’associazione con cui non avrebbe, appunto, nulla a che vedere. «L’associazione culturale Abc», dichiara Auteri, «non riceve fondi dalla politica, ma percepisce, in qualità di produttore teatrale e per meritocrazia, il contributo Furs dalla regione dopo che partecipa all’apposito bando. In più», dice ancora Auteri, «l’associazione lavora in tutta Italia e per ciò che fa non percepisce, al contrario di altre realtà locali, neanche il 6 per cento di quanto produce. In ultimo, parlando della società, se l’Abc produzioni srl vuole erogare fondi al partito, trattandosi di risorse private, cosa c’è di male?»
Della stessa opinione Manlio Messina, che parla di «contributo normale a FdI» e sottolinea che l’associazione Abc abbia «ottenuto risorse Furs anche durante le amministrazioni precedenti» alla sua. Per Messina e Auteri trattasi, dunque, di un grande equivoco. Di quella che nel teatro shakespeariano verrebbe definita una vera e propria commedia degli errori. Che però ha a che fare coi soldi pubblici.
Tutti insieme
Nel frattempo l’imprenditore Auteri è stato condannato in primo grado a marzo 2019 a un anno e due mesi nel processo “Qualunquemente” per alcuni sussidi ottenuti in cambio di voti. In appello la condanna è andata prescritta, ma Auteri parla comunque di ricorso «perché quel reato non esiste». Intanto sembra continuare ad “accreditarsi” negli ambienti che contano facendo leva sul suo ruolo di politico.
Dai suoi social commenta, per esempio, la chiusura dell’evento “Italia - Le radici della bellezza” a cui ha da pochissimo partecipato insieme ai ministri Nello Musumeci e Alessandro Giuli. Il primo, ex presidente della regione Sicilia, quando Manlio Messina era assessore, il secondo, neo guida del dicastero della Cultura. Tutti, ça va sans dire, in quota Fratelli d’Italia. Infine Auteri posta anche una foto da Brucoli, luogo della convention di cui sopra: insieme al deputato ci sono Messina e Arianna Meloni. Coup de théâtre? Non molto: guardando ai fondi, forse, era prevedibile.
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