- Per la prima volta dalla crisi di governo, Giuseppe Conte si mostra disponibile al confronto con il Pd: «Pensare di governare da soli è un po’ improbabile». Ma poi rettifica: «Pd folgorato da Agenda Draghi»
- Ma mentre il leader del Movimento 5 stelle cerca il dialogo con Enrico Letta, nelle liste c’è una candidata già pronta a sostenere le posizioni del centrodestra, in materia di immigrazione.
- L’ex sindaca di Porto Empedocle, Ida Carmina, capolista alla camera in Sicilia, in passato è stata applaudita da Matteo Salvini e da Fratelli d’Italia per le posizioni addirittura favorevoli al blocco navale.
Niente preclusioni su futuri dialoghi con il Pd. Il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, per la prima volta dopo la rottura dell’alleanza con Enrico Letta, ha aperto al confronto. «In politica pensare di governare da soli è un po’ improbabile», ha detto l’avvocato negli studi di In mezz’ora in più, immaginando di «lavorare domani con altre forze politiche, in particolare con il Pd». Anche se «le delusioni maturate ci rendono ancora più intransigenti», ha aggiunto. Dopo poco è arrivata la smentita via Facebook: «Con i vertici nazionali del Pd folgorati dell'agenda Draghi non potremmo nemmeno sederci al tavolo».
Confusione generale
Così, mentre Conte alimenta la confusione sul dialogo con Letta, c’è una certezza: la presenza nel Movimento 5 stelle di una candidata già affine alle posizioni del centrodestra, in materia di immigrazione. A partire dal blocco navale, tanto caro a Giorgia Meloni. ù
Ida Carmina, ex sindaca di Porto Empedocle, è infatti la capolista alla camera per il Movimento 5 stelle nella circoscrizione Sicilia 1-02, comprendente le province di Agrigento, Caltanissetta e Trapani. A leggere le sue posizioni, il programma di Fratelli d’Italia e Lega non le sarà affatto sgradito, soprattutto sulla gestione delle politiche migratorie, da cui è stata già applaudita.
È accaduto nell’estate del 2020, tra luglio e settembre, quando l’attuale presidente del M5s era a palazzo Chigi. Ora, a distanza di due anni, Conte mette Carmina in lista, nella migliore posizione possibile, grazie ai 372 voti conquistati alle parlamentarie, appena 56 in più della deputata uscente Vita Martinciglio e 95 in più di Filippo Perconti.
Blocco navale
Non sembrano, insomma, aver provocato problemi a Carmina, le idee poco progressiste in controtendenza rispetto a chi, come il Movimento in questa campagna elettorale, si propone proprio di parlare all’elettorato di sinistra. In un’intervista a Il Giorno del 31 luglio l’allora sindaca di Porto Empedocle affermava: «I blocchi navali? Non sono un tabù», perché «quando c’è necessità si possono fare».
Qualche giorno prima, in un video ripreso dalla stampa nazionale, aveva già detto: «Siamo stremati», riferendosi alla presenza di migranti e all’eventuale rischio dell’aumento dei contagi di Covid-19. Salvini colse subito l’occasione per rilanciare: «Sono d’accordo con lei, ma dovrebbe attaccarsi al telefono e ricordarlo al suo presidente del Consiglio e ai suoi compagni di partito al governo», commentava il leader leghista, diffondendo le immagini con il titolo: «La sindaca grillina si dispera per gli sbarchi. Lo dica ai suoi al governo che col Pd stanno rovinando l’Italia».
Il miglior spot per la propaganda del centrodestra. Insomma, non solo un’uscita improvvida, ma il frutto di una profonda convinzione. Carmina ha mostrato un approccio comprensivo nei confronti di Salvini: «La sua è stata una scelta politica», invitandolo ad avere fiducia nella giustizia e sollecitando «pragmatismo» sul tema.
Non coentanta, qualche mese dopo, parlando con La Verità, Carmina ha rilanciato il messaggio: «Sbarchi senza fine e il governo ci ignora».
Da qui una proposta: «Bisogna chiudere il canale di Sicilia», perché «abbiamo il paese invaso», riportando alla memoria lo slogan sull’invasione ripetuto dalla Lega. E arrivò a ipotizzare la sospensione del Trattato di Dublino. Parole uguali a quelle di esponenti del centrodestra. Tanto che la senatrice di Fdi Santanchè rimarcò su Twitter: «Noi lo diciamo da anni: blocco navale. E se lo dicono persino i 5Stelle che il governo sui migranti è un disastro è tutto dire».
Stop dagli elettori
Ma chi è l’aspirante deputata siciliana? Laurea in diritto, con esperienza da avvocato e da funzionaria di polizia, Carmina è un’insegnante di Agrigento. Nel 2016 è stata eletta sindaca di Porto Empedocle con una netta vittoria al ballottaggio: ha ottenuto il 71,3 per cento dei voti contro lo sfidante Orazio Guarraci, sostenuto dal Pd e da liste civiche.
Un esito che confermò il trend manifestatosi del primo turno, quando la candidata del Movimento ottenne il 36,9 per cento con oltre 11 punti di vantaggio sul diretto concorrente. Durante il suo mandato non ha mancato di far parlare di sé. In particolare, nel febbraio 2021 è finita all’attenzione delle cronache per essersi fatta passare la piastra ai capelli da una sua alunna, durante le lezioni in aula.
Un video, girato di nascosto da uno degli studenti, la immortalava mentre l’allieva si reinventava parrucchiera e lei parlava alla classe. Con un’aggravante: erano in vigore le misure di restrizioni per limitare i contagi di Covid-19. Sulla vicenda Carmina si disse «amareggiata». Niente più.
Un dato è certo: i cinque anni da prima cittadina sono stati bocciati dagli elettori. A ottobre 2021 si è ripresentata per cercare il bis al Comune. Ma è finita addirittura quarta tra i competitor con il 15,6 per cento dei voti a dieci punti dal raggiungimento del ballottaggio.
L’ex sindaca si è ora consolata con il posto da capolista nella circoscrizione siciliana alla camera, beneficiando di voti inattesi.
Ad Agrigento, infatti, Carmina non è molto amata, viste le tensioni del passato: «La dialettica e il confronto politico interno in merito al M5s empedoclino hanno palesato evidenti problematiche», scrissero, in una nota risalente al marzo 2021, i consiglieri e portavoce comunali pentastellati, Salvatore Ersini e Morena Cortelli. Una figura divisiva, tanto che lei stessa si è detta «incredula» di fronte al risultato delle parlamentarie. E alla possibilità di approdare a Montecitorio.
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