La norma anti rave approvata dal primo Consiglio dei ministri del governo di Giorgia Meloni dopo i fatti di Modena fa discutere. Dure le critiche dell'opposizione che temono possa essere usata contro studenti e lavoratori
C’è chi l’ha definita una norma reazionaria, chi liberticida e chi, invece, la considera una grave limitazione delle libertà di dissenso pacifico. La norma anti rave approvata dal primo Consiglio dei ministri del governo di Giorgia Meloni dopo i fatti di Modena fa discutere. Bonaccini, Fratoianni, Magi, Bonelli e Letta hanno unito le voci dell’opposizione e condannato la nuova norma. «Il Governo ritiri il primo comma dell’art 434 bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I Rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la libertà dei cittadini che così viene messa in discussione», ha scritto il segretario del Partito democratico Enrico Letta su Twitter.
Dopo le proteste in fonti del Viminale fanno sapere che «la norma anti-rave illegali interessa una fattispecie tassativa che riguarda la condotta di invasione arbitraria di gruppi numerosi tali da configurare un pericolo per la salute e l’incolumità pubbliche. Una norma che non lede in alcun modo il diritto di espressione e la libertà di manifestazione sanciti dalla Costituzione e difesi dalle istituzioni».
La norma
Il decreto legge approvato dal Cdm – e pubblicato in Gazzetta ufficiale – dispone modifiche all’art. 434 del codice penale inserendo l’art. 434-bis. La nuova disposizione prevede che: «L’invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica. Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all'invasione la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca ai sensi dell’articolo 240, secondo comma, del codice penale, delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione».
Le critiche
«Il primo atto del Governo Meloni non è contro il prezzo delle bollette né contro il carovita. È un provvedimento speciale che, fatto passare mediaticamente come norma contro i rave party, riguarda in realtà ogni assembramento non autorizzato, di qualunque tipo o natura se giudicato (da chi esattamente? sulla base di cosa esattamente?) pericoloso per l’ordine pubblico», scrive in una nota il senatore del Partito democratico Francesco Verducci.
Secondo Verducci la norma non solo rischia di limitare gli «studenti che manifestano in una scuola o in una università» ma i «lavoratori che manifestano in un cantiere o in una fabbrica potrebbero essere condannati» fino a sei anni di detenzione.
Per il leader di Europa Verde, Angelo Bonelli, la norma non c’entra nulla con i rave. «Verranno colpite le manifestazioni di protesta che possono andare da occupazioni di università, scuole, mobilitazioni per questioni ambientali, come ad esempio l’occupazione di terreni inquinati, fino ad arrivare ai luoghi dove oggi vivono i braccianti agricoli che sono su terre occupate». Si tratta di «una norma liberticida e fascista che addirittura prevede una pena di sei anni con introduzione di misure restrittive che normalmente si applicano ai mafiosi». Il ministro dell’Interno Piantedosi aveva anche proposto di introdurre lo strumento delle intercettazioni preventive per impedire l’organizzazione dei rave sul territorio nazionale, ma è stato fermato in sede del Cdm dal ministro Tajani.
«L’espressione “può derivare un pericolo per l’ordine pubblico...” è sufficientemente vaga per ricadere nell’arbitrio più assoluto. Di chi? Essenzialmente dei prefetti, ovvero del governo», dice il coordinatore della segreteria di Più Europa, Giordano Masini.
Di diverso avviso è invece il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che difende il provvedimento. «Ha fatto benissimo il governo a intervenire sui rave party, si parlava da anni della necessità di norme per stroncare questi fenomeni», ha detto Gasparri. «Quelli che criticano invece amano questi riti a base di droga e super alcolici? Sono contenti se i loro figli vengono coinvolti in vicende di questa natura?», ha aggiunto.
«Ci aspettiamo che questa norma uniformi l’Italia alle altre nazioni,» ha detto invece la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «L’impressione che ha dato il nostro paese è stata quello del lassismo rispetto alle regole. Così interveniamo con efficacia. Il segnale dato può essere un deterrente per chi vuole venire in Italia e devastare aree protette organizzando manifestazioni illegali», ha concluso.
In un periodo in cui si prospetta un autunno caldo per le manifestazioni studentesche dopo l’occupazione dell’università la Sapienza di Roma dei giorni scorsi, il governo Meloni vara una norma divisiva che rafforza ulteriormente i poteri dello stato contro proteste e manifestazioni.
© Riproduzione riservata