Il ministro della Difesa in un’intervista a Repubblica si scaglia contro Francoforte, le cui ragioni «fatica a comprendere» dopo che la banca centrale ha deciso di cambiare linea sugli acquisti dei titoli di stato
Per il ministro della Difesa, Guido Crosetto, la Bce mette a rischio l’Italia con la scelta di ritirare le “tutele esterne”.
«Le condizioni economiche del paese rischiano di peggiorare se verranno a mancare le “tutele esterne” che hanno aiutato negli ultimi anni. Per questo fatico a comprendere le ragioni che hanno spinto la Bce a cambiare politica sugli acquisti dei titoli di Stato europei, in un momento già economicamente molto complesso, per certi versi drammatico, come quello che sta attraversando il mondo e l'Ue in particolare» dice in un’intervista a Repubblica, rispondendo all'allarme del Financial Times sul debito.
Per Crosetto, «non serve un premio Nobel, basta il buon senso di una massaia per capire che alcune decisioni provocano effetti negativi perché amplificano la crisi».
Cambio di linea
Secondo il ministro poi non è cambiato il giudizio degli economisti ma i fattori esterni che condizionano la situazione dell’Italia. «Il giudizio degli economisti è lo stesso da anni perché l'Italia ha un debito pubblico altissimo, solo che questo fattore non ha pesato negli ultimi anni perché c'è stato il whatever it takes di Draghi».
Se per questo periodo la Bce ha sostenuto Roma, da adesso in poi non sarà più così. «Le condizioni “esterne” - tassi, inflazione, allentamento dei parametri - sono state fantastiche, con la Bce che ha costruito un grandissimo ombrello sulle emissioni dei titoli. Ora il cambio repentino di politiche della Banca centrale rischia di avere un effetto particolarmente negativo su di noi».
La decisione di Francoforte peserebbe sui conti e limiterebbe lo spazio di manovra del governo di Giorgia Meloni, sostiene il ministro.
«Basta guardare alla legge di bilancio: oltre venti miliardi in più, rispetto allo scorso anno, per pagare gli interessi sul debito pubblico. Senza inflazione e tassi si sarebbero fatti maggiori investimenti nell'economia e si sarebbe scongiurato l'aumento delle accise sulla benzina o il taglio della rivalutazione di alcune pensioni».
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