25 luglio 2022 • 07:00Aggiornato, 25 luglio 2022 • 13:31
La quieta forza di persuasione di Mattarella che ha governato la politica italiana per tutta la legislatura non ha retto di fronte all’ondata di irrazionalità che si è scatenata mercoledì scorso nell’aula del Senato.
Nel 2018, quando il Movimento 5 stelle vinse le elezioni, la strategia ipotizzata al Quirinale fu quella di includere nelle istituzioni e poi nel governo il partito dell’anti politica, convertire i populisti alla responsabilità nazionale. Una mossa di pura ispirazione morotea. A giudicare dal collasso finale della legislatura, l’operazione può dirsi fallita.
Rischia di ripetersi per Mattarella quello che è successo a Giorgio Napolitano tra il 2013 e il 2015. Un primo mandato concluso con un consenso diffuso, un secondo mandato breve, discusso e tormentato.
Giornalista e saggista, è stato direttore de L'Espresso dal 2017 al 2022. Collabora con Domani e, da settembre 2022, conduce una striscia quotidiana di informazione in onda su Rai3