Il sindaco uscente di Napoli, candidato alla presidenza della regione, attacca il candidato del centrodestra dopo l’inchiesta di Domani che svela i flussi finanziari sospetti legati a una società con il manager Posteraro: «La Calabria ha bisogno di mettere al riparo il denaro pubblico da chi ha storie non credibili»
«Un’inchiesta giornalistica che mette a nudo la storia di un uomo pieno di condizionamenti e non libero. Manca trasparenza e chiarezza»: con queste parole Luigi De Magistris, sindaco uscente a Napoli e candidato alle elezioni regionali in Calabria, commenta l’inchiesta di Domani su Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra e considerato il favorito nella corsa alla regione.
«Se Occhiuto dovesse governare – continua De Magistris – dovrebbe dare conto al suo partito che ha contribuito in Calabria a distruggere diritti e futuro. Deve addirittura appellarsi ai suoi candidati per non prendere voti mafiosi. Non prende le distanze dalla Lega di Salvini e dalle frequentazioni imbarazzanti. Parla di sanità pubblica, ma applaudiva Scopelliti quando chiudeva gli ospedali e consegnava la salute ad una stagione di interessi opachi e commistioni criminali. Dice che è contro il commissariamento della sanità ma il suo partito lo ha voluto».
Secondo l’attuale primo cittadino di Napoli, candidato con l’appoggio di sei liste civiche, «la Calabria ha bisogno di mettere al riparo il denaro pubblico da chi ha storie non credibili ed il rapporto di queste ore della DIA sugli appetiti delle mafie sui fondi europei deve far comprendere quanto bisogno ci sia di governanti competenti, coraggiosi, limpidi ed integerrimi».
L’inchiesta di Domani
L’articolo di Domani, a firma di Giovanni Tizian, riferisce delle quote possedute da Occhiuto in quattro società e della nomina del socio del candidato in un’azienda partecipata dal comune di Cosenza.
Su una di queste imprese controllate dal candidato presidente si sono accesi i riflettori dell’antiriciclaggio di Banca d’Italia. Da quanto risulta a Domani, i detective che seguono i flussi finanziari sospetti si sono concentrati su alcuni versamenti incassati da Occhiuto, da un suo socio e da una delle azienda di cui entrambi sono azionisti.
Un assegno e un bonifico per un totale di 21mila euro incassati da Occhiuto nello stesso mese in cui la società “Fondazione patrimonio artistico retail” beneficiava della garanzia del Mediocredito centrale per ottenere prestiti dalle banche per oltre 350mila euro sfruttando il decreto liquidità Covid.
Il suo socio d’affari e manager, Paolo Posteraro, è stato piazzato in due partecipate del comune di Cosenza amministrato da Mario, il fratello del candidato. Tra il 17 e il 24 novembre 2020 sul conto del candidato alla regione sono approdati 21mila euro.
Un primo accredito deriva dall’incasso di un assegno di Posteraro, 11mila arrivano con un bonifico dalla “Fondazione patrimonio artistico retail”. La movimentazione è, secondo l’autorità antiriciclaggio, sospetta: anche perché Posteraro ha un ruolo di amministratore di aziende pubbliche del comune amministrato dal fratello di Occhiuto.
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