Dopo che in tre settimane le aziende non avevano dato segni di disponibilità per discutere con i lavoratori, l’intervento di Salvini ha fatto dimezzare la durata della mobilitazione. Ma i sindacati parlano di «iniziativa vergognosa» e temono un intervento anche sullo sciopero del settore aereo in programma per sabato
Dopo ben tre tavoli che si sono riuniti al ministero dei Trasporti, Matteo Salvini ha ottenuto l’obiettivo che si prefiggeva già a inizio settimana, intervenire sullo sciopero indetto dai ferrovieri per oggi. Alla fine incroceranno le braccia soltanto fino alle 15, dimezzando la durata della mobilitazione da 24 a 12 ore.
«Lasciare a piedi un milione di italiani, di pendolari, un giovedì di luglio con temperature di 35 gradi era impensabile», ha detto Salvini in un videomessaggio.
I sindacati non hanno apprezzato la strategia del ministro, arrivando a parlare di «iniziativa vergognosa, sbagliata e illegittima». Il rischio per chi difende i lavoratori è che Salvini decida di intervenire anche sullo sciopero indetto per il settore aereo per sabato. Quel giorno toccherebbe ai lavoratori dell’handling aeroportuale. Lo stop del personale di terra previsto è di otto ore, dalle 10 alle 18, ma è previsto anche uno sciopero di quattro ore del personale navigante di Malta Air (dalle 12 alle 16) e di otto ore di Vueling.
Poca disponibilità
I sindacati segnalano anche che, nelle tre settimane che hanno preceduto la precettazione del ministro, non c’era stata nessuna apertura alla discussione da parte delle aziende a cui i ferrovieri si rivolgono per assunzioni, programmazione dei turni maggiormente sostenibile e rivendicazioni salariali.
© Riproduzione riservata