La cupa ironia nella scelta delle note della “Canzone di Marinella” intonate da Salvini e Meloni durante la festa a sorpresa per il ministro dei Trasporti e leader della Lega
Alla festa per i suoi 50 anni, il leader della Lega e ministr dei Trasporti Matteo Salvini ha cantato insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni la “Canzone di Marinella”, storico brano di Fabrizio De André del 1968 che narra del metaforico annegamento di una donna calabrese costretta a prostituirsi, il cui cadavere viene abbandonato in un fiume.
De André narra dell’annegamento di Marinella e, per un triste gioco del destino, la leadership del governo canta di un’annegata proprio a pochi giorni dal naufragio di Cutro, anche questa una «storia vera» in cui 74 persone hanno perso la vita.
Alla festa erano presenti anche Silvio Berlusconi, il presidente della Camera Lorenzo Fontana e altri ministri della Lega, oltre a un centinaio di altri invitati .
La passione di Salvini
Salvini è un appassionato di De André, anche se i messaggi del cantautore appaiono in contrasto con l’approccio del ministro alla questione dell’accoglienza dei migranti.
Già nel 2019, al ventesimo anniversario della morte del cantautore, Salvini aveva ricevuto numerose critiche online per aver citato un verso de “Il Pescatore”, riferimento infelice, secondo molti, a pochi mesi dall’approvazione del “decreto sicurezza”, non proprio un’emulazione del vecchio «vecchio» del brano che «versò il vino e spezzò il pane / per chi diceva ho sete e ho fame».
A quattro anni di distanza e nonostante la maturità dei cinquant’anni, si può dire che il culto degli ultimi di De André non abbia ancora fatto breccia nella coscienza di Salvini.
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