Il presidente del Consiglio ha chiesto di approvare il ddl perché legato alle scadenze del Pnrr
Il premier Mario Draghi porrà la fiducia sul ddl Concorrenza entro maggio. Secondo quanto riferito da alcuni ministri, ha convocato a sorpresa il cdm per mettere i partiti e tutto il governo di fronte alla responsabilità di procedere con rapidità all'approvazione delle riforme che rappresentano il passaggio fondamentale per attuare il Pnrr.
In particolare, sempre secondo fonti ministeriali, l'attenzione è rivolta alla riforma della Concorrenza e alla necessità di sbloccare le concessioni per i balneari. Il premier ha valutato l'opportunità di blindare l'esame di questo provvedimento anche con la richiesta della fiducia e la proposta è stata accordata.
La fiducia sul ddl concorrenza sarà posta dal governo entro il mese di maggio.
Stallo in Senato
Attualmente il decreto è in stallo in Senato, in commissone Industria dove è in discussione.
A febbraio il governo ha presentato un emendamento al ddl Concorrenza che tracciava il percorso per arrivare a una situazione di trasparenza e di spinta nella direzione della qualità e sostenibilità avviando le nuove concessioni dalla fine del 2023 ma i partiti hanno presentato una marea di subemendamenti.
Governo e relatori, spiega il Corriere della Sera, sono al lavoro su tre punti: indennizzi; criteri di accesso alle gare; operazioni per organizzare i bandi, vale a dire la cosiddetta «mappatura» delle concessioni e la revisione dei canoni, condizione che però Palazzo Chigi vorrebbe slegare dall’avvio delle gare.
Per ottenere i fondi europei, il disegno di legge deve essere approvato entro dicembre 2022. La legge sulla Concorrenza è stata stata inviata in Senato a inizio dicembre, ma per dare una misura della sfida che governo e parlamento hanno davanti bisogna ricordare che l’unica legge sulla concorrenza già approvata negli anni scorsi risale al 2017: ha richiesto due anni e mezzo di dibattito parlamentare e quattro passaggi alle Camere.
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