Denis Roio, hacker italiano noto come “Jaromil”, contattato da alcuni attivisti, si è messo a disposizione con l’iniziativa Open Rousseau per offrire una piattaforma decisionale open source. Tra gli sviluppatori anche Fabio Pietrosanti, un attivista cacciato in concomitanza con l’avvio degli Stati generali per aver svelato le pecche della piattaforma dell’associazione presieduta da Casaleggio
L’hacker Jaromil lo ha detto e lo ha fatto. Il piano per mandare via la piattaforma Rousseau e riformare lo statuto del Movimento cinque stelle prosegue. In attesa che si concludano gli Stati generali il prossimo 14 e 15 novembre (anche se esponenti di punta come Alessandro Di Battista e Barbara Lezzi hanno chiesto il rinvio) oggi è stato inviato un appello per tornare alla trasparenza.
Denis Roio, famoso hacker italiano noto come “Jaromil”, si è messo a disposizione del movimento con l’iniziativa OpenRousseau che vuole offrire una piattaforma decisionale open source, quindi non di proprietà di un singolo soggetto, e trasparente.
Tra gli sviluppatori anche Fabio Pietrosanti, attivista del Movimento esperto di sicurezza informatica, il 23 ottobre per aver partecipato a una inchiesta su Wired che ha svelato le pecche della piattaforma dell’Associazione Rousseau presieduta da Davide Casaleggio.
Ecco l’appello integrale per OpenRousseau.
Cari attivisti del Movimento 5 Stelle,
Dal lancio della comunità DECIDIAMO. e OpenRousseau, nelle scorse settimane, abbiamo avuto modo di parlare con molti di voi, deputati e senatori, oltre ai talenti tecnici investiti nello sviluppo dell'attuale sistema operativo del Movimento.
Tante sono state le richieste di chiarimenti circa l'iniziativa che rappresento nella sua posizione propositiva seppur critica alla piattaforma Rousseau.
OpenRousseau è uno degli sviluppi in seno alla comunità DECIDIAMO. e con esso intendiamo promuovere la pratica della democrazia partecipativa in Italia, tramite l’uso di tecnologia libera ed open source.
Ma proprio riguardo a quel che abbiamo appreso sull'uso di Rousseau da parte del MoVimento 5 Stelle, barlumi di una preziosa esperienza di cui siete depositari, riteniamo doveroso puntualizzare quanto segue.
Un qualsiasi software gestionale o cosiddetto "sistema operativo", per quanto evoluto, non potrà mai sostituire e surrogare l’esigenza di una fattuale partecipazione dei cittadini alla gestione partecipativa e trasparente della cosa pubblica.
Gli strumenti tecnologici possono agevolare fasi di comunicazione, valutazione e decisione solo in quanto mezzi e mai come un fine.
La democrazia o è concretamente partecipata o non lo è; la partecipazione dei cittadini può e deve fondarsi su forme di disintermediazione diffusi sul territorio che effettivamente contribuiscano a determinare dal basso i processi decisionali del governo.
Il "sistema operativo Rousseau", nel suo ruolo di potenziamento dell'umano e di allargamento della partecipazione della base alle decisioni politiche, non è un soggetto neutro e non è nella effettiva disponibilità organizzativa e gestionale della stessa base a cui vuole rivolgersi e dei suoi rappresentanti.
Questa condizione consentirebbe una reale condivisione degli strumenti di sviluppo, che rimane essenzialmente proprietario.
Al di là delle intenzioni resta quindi uno strumento ordinato ma paludoso, enigmatico e conflittuale che svolge la funzione del partitismo tecnocratico tradizionale:
Creare liste elettorali di persone da scegliere come delegati politici nel Sistema Italia.
Ed è proprio questa la funzione più rilevante per la creazione e trasformazione del potere in Italia.
Solo chi dimostrerà di saper umanizzare il potere, parafrasando Zygmunt Bauman, potrà fronteggiare la valanga depoliticizzante della modernità che inevitabilmente porta all'antipolitica, al cinismo, al tecnicismo, all'ipocrisia e corruzione tipiche dei regimi di oppressione moderni.
Nello specifico delle dinamiche involutive tecno-politiche più eclatanti del MoVimento in questi ultimi anni va menzionato il repentino “cambiamento paradigmatico”, di spessore drammaturgico, avvenuto nel capodanno 2017-2018 con l'istaurazione di un nuovo statuto.
Crediamo che non sia una coincidenza che da allora siano venuti a mancare gli "streaming": metodologia fondante per il MoVimento che concretizza i principi di partecipazione nella pratica di filmare e condividere fra gli attivisti tutte le riunioni importanti.
È venuta a mancare una promessa che, in modo virtuoso e trasversale, ha movimentato così tante persone in Italia attorno a quella che noi di DECIDIAMO. rifiutiamo di considerare un’utopia: la trasparenza.
Con questa nuova missiva oggi intendiamo contribuire al MoVimento un'analisi dello statuto che riteniamo puntuale e precisa, primo contributo tecnico della nostra comunità.
Sono 10 i principi necessari una riforma statutaria del Movimento che possa introdurre democrazia interna e partecipazione, condizione necessaria per accogliere OpenRousseau.
La trovate qui: https://decidiamo.it/Principi_per_OpenRousseau.pdf
Alla luce di queste consapevolezze ci sembra una strumentalizzazione ipocrita quella di porre rimedio alle contraddizioni del progetto Rousseau con un’operazione di maquillage tecnico in cui finanche i più alti talenti del mondo del software libero ed open source non possono aiutare il MoVimento a progredire nella risoluzione dei suoi problemi apponendo delle pezze in superficie.
In qualità di promotori dell'iniziativa DECIDIAMO. ribadiamo il nostro impegno a nutrire una comunità propositiva ed a offrire conoscenze ed esperienze tecniche ivi radunate in modo disinteressato alla società civile italiana, tanto al MoVimento quanto ai vari movimenti di base, alle municipalità ed alle forze politiche più progressiste.
La nostra ambizione politica è quella di liberare l'Italia dalla collusione, dalla corruzione e dal nepotismo che affligge finanche questa terza Repubblica.
Siamo consapevoli che anche grazie al MoVimento 5 stelle stiamo vivendo un passaggio politico ed istituzionale storico ed unico per ridimensionare ed emarginare le forze più retrive e reazionarie del nostro paese.
A tal fine ognuno di noi, per quanto può, deve fare generosamente e disinteressatamente la propria parte mettendosi in gioco sul piano politico e professionale, superando strumentali e astratte contese di potere; occorre avere come unico fine la rifondazione di un'Italia culturalmente e storicamente vocata alla solidarietà e all’accoglienza in un contesto sociale ed istituzionale egualitario, giusto e plurale.
Agli attivisti 5 stelle ed ai loro più genuini portavoce rivolgiamo un
appello: abbiate a cuore la vostra momentanea delega, agite e perseverate con coraggio e pazienza verso il politicamente e l‘eticamente giusto, degno e corretto.
Di intrighi, macchinazioni e complotti il popolo non ha alcun bisogno, ma di vera democrazia, giustizia e onestà sì e per questo anche noi ci siamo e ci saremo sempre.
«Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che
avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua
volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la
spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la
rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi
solo un ammutinamento potrà rovesciare»- Antonio Gramsci
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