Si moltiplicano i commenti caustici degli utenti social all’indomani delle elezioni. Da #sagradellelacrime a Buon 1922, ecco tutti gli hashtag in tendenza
«La fantasia distruggerà il potere, e una risata vi seppellirà». Così recitava il motto dell’anarchico ottocentesco, Michail Bakunin. E pare proprio che, all’indomani delle elezioni politiche del 2022, questa frase possa essere la fotografia nitida di quello che sta avvenendo su Twitter. Già dopo i primi exit poll che davano per certa la vittoria del centrodestra, con Fratelli d’Italia primo partito, gli utenti hanno iniziato a commentare con ironia i risultati.
La sconfitta di “Giggino”
Tra i grandi sconfitti dalle urne c’è Luigi Di Maio, ex dirigente del Movimento 5 stelle da cui si è distaccato poco prima delle elezioni per fondare il suo partito Impegno civico. Non solo la sua forza politica non ha raggiunto la soglia del 3 per cento nei collegi plurinominali che gli avrebbe permesso di entrare in parlamento (ha ottenuto lo 0,56 per cento), ma Di Maio non ha raccolto nemmeno i voti necessari per essere eletto nel collegio uninominale di Fuorigrotta in cui era candidato. La famosa frase, «Abbiamo abolito la povertà», che ha pronunciato dopo l’approvazione, nel 2018, del reddito di cittadinanza ora gli si ritorce contro. «Abbiamo abolito Luigi Di Maio», scrive un utente, «Da ministro degli esteri a percettore del reddito di cittadinanza è un attimo. #Giggino», twitta un altro.
Il crollo della Lega
Una moltitudine di commenti caustici investono anche Matteo Salvini, segretario della Lega, che esce dalle urne con un risultato deludente rispetto al 2018, tale da poter mettere in discussione anche la sua leadership. «Se scende ancora qualche punto il prossimo elenco di Salvini potrebbe essere quello dei suoi elettori», twitta la pagina Spinoza alludendo al famoso suono del citofono che Salvini fece a un presunto spacciatore durante una diretta televisiva. Un altro evoca, invece, la ruspa che Salvini diceva di voler usare per smantellare i campi rom. E poi c’è chi rimodula lo slogan “Credo” che la Lega aveva scelto per la campagna elettorale.
Gli errori di Letta
Oggetto di dure critiche anche gli errori commessi in campagna elettorale dal segretario del Partito democratico, Enrico Letta. Circola un meme che riprende lo schema grafico di opposizione nero/rosso usato dal Pd per polarizzare l’elettorato prima del voto. Altri, invece, modificando il testo di Bella Ciao salutano il segretario dem o invitano il aprtito a mettere una lapide sulla sua leadership.
La sagra delle lacrime
La mattina successiva al voto, quando i risultati elettorali sono ormai quasi definitivi, è di tendenza “Buon 1922” e l’hashtag #sagradellelacrime. Molti degli utenti esprimono le proprie preoccupazioni per il prossimo governo a guida Fratelli d’Italia e i possibili scenari post-fascisti che potrebbero aprirsi. Il tutto prendendo in prestito e usando con sagacia i luoghi comuni sul fascismo e intravedendo corrispondenze temporali tra gli anni Venti del 1900 e quelli del 2000.
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