«Il ministero degli Esteri ungherese ha bisogno di un pezzo di carta che attesti questo risultato alle elezioni», ha detto il padre Roberto Salis. Manca solo un passaggio burocratico, dopodiché l’insegnante 39enne uscirà dagli arresti domiciliari e il suo procedimento sarà sospeso. La Russa: «La sua candidatura non appartiene alla democrazia»
I risultati delle elezioni europee premiano Ilaria Salis, che è stata eletta con oltre 176.368 preferenze al parlamento Ue con Alleanza Verdi-Sinistra italiana. L’’insegnante e militante antifascista è detenuta in Ungheria da oltre un anno perché accusata di aver partecipato all'aggressione di alcuni neonazisti che avevano preso parte al “Giorno dell'Onore”. Dal 15 maggio il giudice le ha concesso gli arresti domiciliari, dopo le pressioni da parte dell’opinione pubblica internazionale. Ma ora che è stata eletta, cosa accadrà?
Secondo la legge, un europarlamentare nel momento in cui viene eletto gode dell’immunità e cioè dall'esenzione da ogni provvedimento di detenzione e da ogni procedimento giudiziario, nel territorio di ogni altro stato membro. La motivazione dietro alla normativa è quella di fare in modo che l’eurodeputato possa esercitare liberamente il suo mandato senza essere esposto a una persecuzione politica arbitraria.
In ogni caso, l’immunità non è sinonimo di assoluzione. Quindi il procedimento continuerà al termine del mandato o in caso di revoca. L’immunità, infatti, può essere revocata dopo la decisione dell’europarlamento su richiesta di un’autorità nazionale competente.
Le mosse dei legali
«Non appena ci sarà la proclamazione chiederemo all'autorità giudiziaria ungherese di rimettere in libertà Ilaria Salis e di sospendere il procedimento penale», hanno detto i suoi avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, annunciando l'istanza di revoca di qualsiasi misura cautelare. Manca solo un passaggio burocratico, un documento delle autorità italiane che attesti ufficialmente la vittoria elettorale di Salis.
Sul caso si è espresso anche il padre Roberto durante una conferenza stampa dal comitato elettorale di Avs a Roma: «Ilaria? Bisogna portarla a casa. Mi ha chiamato 15 volte da stamattina. Freme. Mi ha detto che il suo avvocato ungherese ha parlato con il giudice, che è informato della conquista del seggio. E ha detto che in questo momento ha già contattato il ministero degli Esteri ungherese perché ha bisogno di un pezzo di carta che attesti questo risultato alle elezioni. Con questo pezzo di carta il giudice emetterà una sentenza per la concessione dell'immunità e bloccherà il processo. Adesso è solo un processo burocratico. Spero che adesso le Istituzioni italiane mostrino l'autorevolezza che merita un paese come l'Italia».
Dall’Europarlamento ribadiscono che si tratta di una questione nazionale. «Ci esprimeremo quando ci sarà più chiarezza, in prima istanza è una questione delle autorità nazionali», ha detto uno dei portavoce.
L'immunità non sarebbe però un'assoluzione e il giudice ungherese potrebbe chiedere all'Ue di avviare una procedura per la revoca dell'immunità
Le reazioni politiche
In un collegamento con Radio 24 il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha criticato la scelta di Avs di far correre Salis. «È una candidatura per far scarcerare una persona. È qualcosa che non appartiene alla democrazia, ma dal loro punto di vista era un elemento propagandistico da usare», ha detto La Russa. «Non la considero una sorpresa: nell'ultimo giorno di campagna elettorale mi hanno chiesto un sondaggio a occhio e avevo detto che andrà bene FdI, andrà bene Schlein e avevo aggiunto che non ci sarebbe stato dubbio che sarebbe stato premiato il partito della Salis», ha aggiunto.
Immediata la reazione di Nicola Fratoianni: «La seconda carica dello Stato poteva benissimo evitare la battutaccia su Ilaria Salis. Democrazia è presentarsi alle elezioni con un programma, con le proprie idee, con i propri candidati e con le proprie candidate. E i cittadini e le cittadine di questo Paese hanno ritenuto giusto ed utile mandare Ilaria all'Europarlamento. Le autorità del nostro Paese, il governo italiano e anche il Presidente del Senato dovrebbero piuttosto dedicare il proprio impegno nel comunicare a Budapest l'esito del voto italiano che riguarda Ilaria Salis, permettendo così il suo rientro in Italia».
Roberto Salis ha fatto notare che sua figlia nelle Isole ha preso più voti del generale Roberto Vannacci della Lega: «Ilaria ha fatto una scelta coraggiosa e molto rischiosa, ha preferito osare e combattere per un'ideale. Ilaria ha preso 170mila preferenze, di cui 120mila nel nord ovest e 50mila nelle isole. Lì ha preso più preferenze di Vannacci. Un'esperienza incredibile. Adesso bisogna completare l'opera».
Di cosa è accusata
Ilaria Salis è a processo per i reati di «violenza» e «lesioni» per aver aggredito, secondo l’accusa, due militanti dell’estrema destra ungherese durante un raduno politico. Secondo la giustizia nel paese guidato da Viktor Orbán rischia fino a 11 anni di carcere, che potrebbero salire a 24 se le lesioni sugli aggrediti venissero confermate come «potenzialmente letali», nonostante i due se la siano cavata con una prognosi da 5 a 8 giorni.
Durante il processo Salis è apparsa in tribunale con mani e piedi legati dalle catene, immagini che hanno fatto scalpore. Dal carcere l’insegnante italiana ha denunciato attraverso lettere e colloqui con i suoi legali e famigliari le sue condizioni di detenzione, anche per questo i suoi avvocati hanno fatto pressioni sin da subito per gli arresti domiciliari.
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