Lo spoglio è in corso, il candidato del centrodestra al 56,8 per cento. Inseguono Piero Marrese per il centrosinistra ed Eustachio Follia di Volt. Tajani: «Aspetto i voti veri, tutto lascia pensare a un risultato molto positivo». L’affluenza è in calo rispetto al 2019
Si chiudono le urne per l’elezione del presidente della regione Basilicata che guiderà la regione per i prossimi cinque anni e dei venti consiglieri regionali. Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno, dopo 92 sezioni scrutinate su 682, il candidato del centrodestra Bardi è al 56,81 per cento, Marrese del centrosinistra al 41,92 ed Eustachio di Volt fermo al 1,26.
Nella coalizione di centro destra, Fratelli d’Italia si attesta al 14,9 per cento, Forza Italia attorno all’11,73 per cento, mentre la Lega di Salvini (7,59) è superata da Azione con il 9,08. Le liste civiche Orgoglio lucano e La vera Basilicata si aggirano rispettivamente attorno al 7,87 e al 4,09 per cento. Fanalino di coda l’Unione di centro con il 2,39.
Il Partito democratico guida la coalizione di centro sinistra con il 14,59 per cento, seguito dalla lista civica Basilicata casa comune (9,15). Dietro il Movimento cinque stelle con il 9. Avs invece si aggira attorno al 5,68 per cento e la lista civica Basilicata unita ha il 2,74 per cento delle preferenze.
Gli instant poll di Telenorba, un’emittente locale, danno il candidato del centro destra Vito Bardi tra il 53 e il 57 per cento, mentre il candidato di centro sinistra Piero Marrese avrebbe raccolto tra il 41 e il 45 per cento delle preferenze.
Sempre per la stessa emittente nella coalizione di centro destra Fratelli d’Italia si attesta al 23-27 per cento, Forza Italia al 12-16 per cento e la Lega al 4-8 per cento, mentre Azione e Italia viva sono stimati tra l’8 e il 12 per cento. Per quanto riguarda la coalizione di centro sinistra, un instant poll di Yoodata colloca Partito democratico e Movimento cinque stelle rispettivamente al 15-19 per cento e al 14-18 per cento.
L’Affluenza
L’affluenza alle 15 è stata del 49,8 per cento, in calo rispetto al 53,52 per cento rispetto alle precedenti consultazioni del 2019, ma superiore a quella del 2013 (47,6 per cento), quando si è andati a elezioni anticipate dopo lo scandalo della “rimborsopoli” lucana.
Le prime reazioni
«Se devo commentare gli istant poll e le prime proiezioni mi posso dire molto soddisfatto, anche se è meglio sempre attendere i risultati veri delle urne», dice Antonio Tajani a proposito del voto in Basilicata. «Tutto lascia però pensare che ci possa essere un risultato molto positivo per Bardi, che è stato abile nel saper allargare i confini della coalizione di centro destra», aggiunge il ministro.
Si è espresso anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli: «Prudenza, ma sembrerebbe che la Basilicata, che è un po' diventata l'Ohio delle elezioni italiane, vada nel verso giusto per il centrodestra». Da Roma è arrivata a Potenza anche la ministra delle Riforme e coordinatrice regionale Maria Elisabetta Alberta Casellati.
Dal centrosinistra tutto tace. In un post su Facebook Piero Marrese ha ringraziato per «l’impegno, la passione, il lavoro straordinario».
I candidati
I candidati sono tre. I sondaggi delle ultime settimane danno per favorito il governatore uscente ed esponente di Forza Italia Vito Bardi, appoggiato da un inedito “campo largo” composto dai partiti di centrodestra insieme ad Azione di Carlo Calenda e da Italia viva di Matteo Renzi. Piero Marrese è il nome scelto dal centrosinistra, appoggiato dal Partito democratico, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, oltre che da liste civiche. Corsa solitaria, invece, per Eustachio Follia di Volt.
La legge elettorale
In Basilicata è previsto un turno unico senza ballottaggio: verrà eletto chi riceverà più voti. A differenza della Sardegna, e come in Abruzzo, non è ammesso il voto disgiunto, cioè votare per una lista e per un candidato presidente non collegati fra loro. Si può scegliere direttamente il candidato oppure una lista collegata. In quest’ultimo caso il voto va direttamente anche al presidente designato.
Nel 2019 il candidato del centrodestra ha vinto con il 42,2 per cento, contro il 33,1 per cento ottenuto Carlo Trerotola, candidato dal centrosinistra, che però correva senza il Movimento 5 stelle. Il M5s in quell’occasione è stato il partito più votato: con Antonio Mattia, il partito allora ancora sotto la guida nazionale di Luigi Di Maio ha conseguito il 20,3 per cento, precedendo di un punto la Lega.
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