- Il governo Draghi non ha intenzione di imporre la riduzione dei consumi energetici ma prosegue sulla linea morbida.
- Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha detto che, nonostante Gazprom chiuderà il gasdotto Nord Stream 1 dal 31 agosto al 2 settembre, l’Italia confida che le forniture non si fermeranno del tutto
- Ai cittadini sarà però suggerito, attraverso una diffusa campagna pubblicitaria, che partirà in modo più deciso a settembre, di fare attenzione ai consumi.
Il governo Draghi non ha intenzione di imporre la riduzione dei consumi energetici ma prosegue sulla linea morbida.
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha detto che, nonostante Gazprom chiuderà il gasdotto Nord Stream 1 dal 31 agosto al 2 settembre, l’Italia confida che le forniture non si fermeranno del tutto. Il governo al momento non adotta alcuna misura emergenziale immediata, mentre il prezzo del gas Ttf sul mercato di riferimento, quello olandese, ha segnato il nuovo record di 315 euro per megawatt/ora (MWh).
Il piano del governo Draghi, secondo le anticipazioni avrà un’intensità crescente legata alla quantità di gas che potrebbe venire a mancare, ma non ci saranno razionamenti, né imposizioni sui consumi domestici. Ai cittadini sarà però suggerito, attraverso una diffusa campagna pubblicitaria, che partirà in modo più deciso a settembre, di fare attenzione ai consumi.
«Gli stoccaggi proseguono a buon ritmo, hanno superato quota 80 per cento e si prevede il raggiungimento del 90 per cento entro ottobre», ha assicurato anche il presidente del consiglio Mario Draghi, dunque il problema al momento non è quello dell’approvvigionamento, nonostante il ricatto di Vladimir Putin.
Le imprese
Il problema prezzi rimane e l’aumento dei costi dell’energia si ribalterà sui prodotti. Francesco Mutti, amministratore delegato dell’omonima azienda che produce passata di pomodoro, ha chiesto in un’intervista al Corriere della Sera «un intervento d’urgenza. Con un ristoro per le aziende, soprattutto quelle legate alla trasformazione del pomodoro».
Le imprese che operano nel settore hanno solo due mesi per raccoglierlo e trasformarlo «e ora rischiano di essere spazzate via dai rincari». Se prima dei rincari i costi energetici incidevano per il 2 per cento di quelli totali, nel 2021 sono saliti al 5 per cento, ora sono attorno al 20 per cento.
Il ministro dello Sviluppo economico uscente Giancarlo Giorgetti, in linea con il Temporary framework europeo relativo alla crisi ucraina, ha firmato un decreto ministeriale inviato alla Corte dei conti che prevede aiuti alle imprese per risparmiare energia.
Tramite Invitalia, saranno attivati “contratti di sviluppo” a cui potranno aderire tutte le imprese che saranno in grado di presentare progetti per il risparmio di energia di almeno il 20 per cento e per accelerare la decarbonizzazione.
Incognita Gazprom
Intanto si avvicina il 31 agosto, giorno in cui Putin chiuderà Nord Stream 1 per tre giorni. Il Canada ha annunciato che restituirà alla Germania altre cinque turbine per il gasdotto, ma Gazprom ha commentato con un tweet: «Al momento nessuna delle turbine della centralina di Portovaya è in riparazione in Canada», senza aggiungere ulteriori spiegazioni.
La ministra degli Esteri canadese, Melanie Jolie, ha affermato che il suo paese prevede di restituire cinque turbine a gas per il gasdotto Nord Stream 1, nonostante la società che gestisce il gasdotto abbia rifiutato di accettarne una che era già stata restituita alla Germania.
Da maggio scorso, infatti, Mosca ha cominciato a tagliare i quantitativi di metano spiegando che mancava una turbina Siemens bloccata in Canada dalle sanzioni. A luglio, però, il governo di Ottawa ha concesso un’esenzione per spedire in Germania sei turbine in manutenzione a Montreal e da consegnare successivamente all’azienda statale russa Gazprom, che gestisce il gasdotto Nord Stream 1. Gazprom ha rifiutato di accettare la turbina restituita alla Germania adducendo problemi tecnici e sostenendo di volere ulteriore documentazione sull’esenzione dalle sanzioni.
Nonostante il rifiuto di Gazprom, la ministra Jolie ha detto che il piano è ancora quello di restituire le cinque turbine rimanenti.
L’Ucraina ha criticato il Canada per aver accettato la richiesta della Germania di esentare Siemens Canada dalle sanzioni in modo che possa restituire le turbine.
Il gasdotto fornisce gas naturale alla Germania e indirettamente anche all’Italia, che ormai riceve bassi quantitativi da Mosca da settimane. Con la nuova chiusura potrebbe vedere scendere ulteriormente i flussi.
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