A quanto riferisce Libero, le nozze si avvicinano per il fondatore di Forza Italia e la deputata del partito. Se dovessero sposarsi, Fascina avrebbe diritto anche all’eredità: di certo, il suo impegno in parlamento finora non è stato indimenticabile
Secondo il quotidiano Libero, per Silvio Berlusconi e la deputata 32enne Marta Fascina sarebbero ormai prossime le nozze. L’ex cavaliere ha però smentito e ridimensionato la notizia a una «festa d’amore». «Il rapporto di amore, di stima e di rispetto che mi lega alla signora Marta Fascina è così profondo e solido che non c’è alcun bisogno di formalizzarlo con un matrimonio», si legge in una nota ufficiale.
I due convivono ormai da oltre due anni e la calabrese eletta tra le file del partito dell’ex premier è già a tutti gli effetti la sua compagna ufficiale. Poco prima era terminata la relazione con Francesca Pascale: l’addio tra i due era stato annunciato da un comunicato stampa del partito.
Ma l’impegno al fianco dell’ex cavaliere tiene Fascina ormai spesso lontana dagli impegni parlamentari. Effettivamente Berlusconi ha avuto diversi momenti difficili e una salute altalenante nell’ultimo periodo e Fascina è sempre stata al suo fianco.
L’impegno che ha profuso nel sostegno al fondatore del suo partito l’ha resa però una delle deputate meno presenti a palazzo Montecitorio: secondo i dati di Openpolis, Fascina è stata assente a oltre il 70 per cento dei voti, con solo l’1 per cento di occasioni in cui era giustificata perché in missione.
Fascina è intervenuta invece dopo che il suo fidanzato si è ritirato dalla corsa per l’elezione del capo dello Stato: «Come sempre, il nostro presidente dimostra di essere un gigante immerso in un teatro di personalità insignificanti, irrilevanti e passeggere!» ha scritto nella chat di Forza Italia.
Ultimamente non è stata molto presente, ma anche nel resto dei primi quattro anni di legislatura il suo contributo all’attività legislativa è stato piuttosto trascurabile: la deputata di Forza Italia che viene da un impiego precedente al Milan ha presentato appena due proposte di legge, una che riguarda l’introduzione del vincolo di mandato parlamentare, in corso di esame in Commissione affari costituzionali, e l’altra sulla responsabilità civile dei magistrati.
Si tratta di un grande cavallo di battaglia di Forza Italia che il centrodestra avrebbe voluto anche proporre in un referendum, salvo andare incontro al giudizio di inammissibilità della Consulta. Questo secondo testo non è ancora stato neanche assegnato a un relatore.
Anche in termini di interrogazioni Fascina non ha brillato: alla sua prima firma se ne annovera una soltanto, diretta nel luglio 2019, quindi prima del tempo al fianco di Berlusconi, al ministro della Difesa. Il quesito riguarda le condizioni di lavoro dei militari impegnati nell’operazione strade sicure, Fascina chiede se il ministro ritenga opportuno «un miglioramento delle condizioni di lavoro, promuovendo tutte le misure necessarie volte ad assicurare e sostenere il benessere del suddetto personale militare».
Nella risposta della ministra Elisabetta Trenta c’è un’apertura alla richiesta di Fascina: «È convinzione del Dicastero, e del Ministro in particolare, che ogni traguardo raggiunto in ambito operativo debba maturare in un contesto di adeguata serenità lavorativa, sia morale che materiale».
Per quanto riguarda gli emendamenti, infine, se ne annoverano tre, tutti relativi alla legge di bilancio 2020: riguardano l’esenzione dell’Imu 2021 per i capannoni e i fabbricati strumentali e residenziali e l’ampliamento dell’esenzione dal pagamento della tassa sulla casa.
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