Il testo è firmato dai capigruppo di Lega, Forza Italia, e Fratelli d’Italia, ma anche dalla meloniana Isabella Rauti, ex moglie di Alemanno e figlia del fondatore di Ordine Nuovo
Il Senato, salvo aggiornamenti dell’ultima ora, sarà il prossimo scenario di scontro: il centrodestra ha presentato la “contromozione” (come la chiamano gli stessi parlamentari) che si oppone a quelle presentate da Pd, LeU, Iv e M5s per sciogliere Forza Nuova: il testo delle destre è firmato dai capigruppo di Lega, Forza Italia, e Fratelli d’Italia, ma anche da Isabella Rauti, meloniana ex moglie di Gianni Alemanno e figlia di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, partito sciolto secondo la legge Scelba per evitare la fondazione di un nuovo partito fascista, e poi segretario del Movimento sociale italiano. La discussione dei testi, adesso che il centrodestra ha trovato una posizione comune, dovrebbe perciò restare fissata per domani alle 14:30. Lo stesso testo è stato presentato anche alla Camera, oltre ai tre capigruppo di Lega, FI e FdI, Maurizio Lupi, di Noi con l’Italia, ma a Montecitorio potrebbe slittare.
Nella “contromozione”, come anticipato dall’accordo tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni la settimana scorsa, si chiede di agire contro tutte “le forze eversive”, un documento che di fatto disinnesca la mozione del centrosinistra che chiede di sciogliere Forza Nuova in quanto partito neofascista.
Il testo
Il centrodestra, partendo dall’attacco alla Cgil, segnala come «episodi di violenza simili» anche «i disordini causati a Genova dai centri sociali legati dalla rete Indymedia durante il G8 del 2001» e «più recentemente, alle devastazioni in seguito ad un corteo antifascista promosso dal centro sociale “Kavarna” di Cremona (25 gennaio 2015)», poi «una quindicina di esponenti dei centri sociali torinesi di due militanti del gruppo studentesco “Aliud” (12 novembre 2019); all’assalto contro il Comune di Torino, ricoperto di uova e vernice, e al rogo dell’effige del presidente del Consiglio (Torino, 10 ottobre 2021)» fino «alle violenze dei “No Tav”».
Lo scontro
Al Senato erano già state presentate quattro mozioni, una da parte del Pd, una di LeU – firmata anche dalla senatrice sopravvissuta alla Shoah Liliana Segre – una del Movimento 5 stelle e una di Italia viva. Tutte chiedono di intervenire contro i partiti neofascisti. Il segretario del Pd Enrico Letta, che oggi entra da deputato alla Camera, aveva detto che sarebbe stata possibile una mediazione tra i testi solo senza arretrare sulla richiesta relativa a Forza Nuova, queste premesse sembrano perciò portare a una contrapposizione a Palazzo Madama con quella di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. La ministra Luciana Lamorgese oggi ha relazionato sui fatti del 9 ottobre alla Camera e al Senato, e la discussione è già stata accesa.
A Montecitorio, dove è stato presentato un unico testo da parte del Pd sottoscritto da Iv, M5s e LeU, la discussione fissata sempre mercoledì 20 potrebbe però risultare rinviata per lasciare spazio all’approvazione del decreto sulle crisi di impresa.
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