- Decine di universitari a Roma, Milano, Pavia e Bologna continuano a protestare in tenda contro il caro affitti. Ma il ministro dell’Istruzione accusa le amministrazioni di sinistra
- Associazioni e sindacati studenteschi chiedono più fondi al governo per gestire la situazione dei prezzi fuori controllo
- Gli universitari cercano tavoli di confronto a livello regionale e chiedono un’interlocuzione anche con la ministra dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini
Le case (a prezzi accessibili) per gli studenti mancano, le tende si moltiplicano. E il ministro dell’Istruzione accusa i sindaci di sinistra.
Decine di universitari in tutta Italia raccolgono il testimone di Ilaria Lamera, la studentessa che ha montato una tenda davanti alla sede del Politecnico di Milano per protestare contro il prezzo degli affitti.
E mentre la ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha parlato del lavoro fatto con i fondi del Pnrr sugli alloggi studenteschi, al centro della discussione di ieri sono state le parole del titolare del ministero dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Il ministro ha definito «grave il problema degli affitti» ma ha aggiunto che «tocca le città governate dal centrosinistra».
Parole che hanno suscitato aspre polemiche tra studenti e opposizioni, ma anche malumori nella maggioranza: fonti del Mur, infatti, hanno riferito di irritazioni per «la ricerca di una contrapposizione con le amministrazioni locali, ritenuta controproducente».
Le parole di Valditara
«Io credo che il problema del caro affitti sia grave ma tocca le città governate dal centrosinistra. Nelle città dove ci sono gli accampamenti degli studenti non sono state attivate dalle giunte comunali politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso», ha detto ieri Valditara.
Parole «incommentabili» per Simone Agutoli, membro del coordinamento nazionale di Udu, il sindacato studentesco legato alla Cgil, responsabile del moltiplicarsi delle “tendate” in comuni come Padova, Torino e Firenze. A Pavia, aggiunge Agutoli, «che è una città governata dal centrodestra, abbiamo un enorme problema con la mancanza di alloggi, anche se gli affitti sono più bassi della media nazionale». Inoltre, continua, la maggior parte dei problemi possono solo essere affrontati a livello statale: «Si parla molto della necessità di limitare gli affitti brevi turistici, come succede in Francia, Germania o Spagna, ma purtroppo non sono temi su cui possono agire autonomamente i comuni».
Contro le dichiarazioni del ministro si sono poi scagliate anche le opposizioni («Sono parole che lasciano interdetti di fronte alla serietà della situazione e delle misure già prese da Bernini. Avevamo avvertito che cancellare il fondo affitti sarebbe stato un problema», ha detto a Domani la responsabile del Pd per la scuola, Irene Manzi, mentre sia la leader dem Elly Schlein sia Roberto Fico del M5s hanno espresso solidarietà agli studenti).
E, soprattutto, i sindaci, chiamati in causa in prima persona: «Questo scaricabarile è veramente penoso, vorrei evitare di scadere a un livello così basso», ha attaccato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. «Tutte le istituzioni dovrebbero fare la loro parte e affrontare questo problema. Tra l’altro gli studentati non sono neanche una competenza dei comuni».
Le politiche del governo
Gualtieri è andato ieri mattina a incontrare gli studenti che hanno montato le tende davanti alla Sapienza: un presidio fisso da lunedì sera, organizzato dall’associazione studentesca Sinistra universitaria. Il sindaco ha promesso di farsi promotore di un incontro con rettori e con la regione. A Milano, invece, i rappresentanti dell’Udu parteciperanno già domani a un tavolo con il sindaco, gli assessori comunale e regionale alla casa, rettori e associazioni studentesche per discutere del problema. Ma l’interlocutore che cercano è un altro. «È il governo a dover agire», sostiene Simone Agutoli. «Abbiamo intenzione di chiedere un confronto diretto con la ministra Bernini: continua a citare gli alloggi finanziati con i fondi Pnrr ma non bastano». Il sindacato studentesco, nelle proposte che ha presentato per affrontare la crisi, chiede che si aumentino i soldi stanziati per il fondo affitti per fuorisede: «Quest’anno sono previsti quattro milioni, chiediamo di incrementare le risorse fino a 50 milioni». Intervistata dal Giornale, la ministra Bernini ha sottolineato che l’impegno previsto dal Pnrr è quello di arrivare a 60mila posti letto in più, ai quali se ne dovrebbero aggiungere altri 14mila, in arrivo grazie alle risorse stanziate dal governo nella legge di Bilancio. Dal Mur comunque si ribadisce che la ministra si è già confrontata e continua a confrontarsi anche con gli amministratori locali. All’interno della maggioranza Valditara non è il solo ad aver offerto il fianco agli attacchi: il leader della Lega, Matteo Salvini, ha proposto ieri la creazione di una «direzione ad hoc» per le politiche abitative al ministero delle Infrastruttre, di cui è titolare. Dipartimento che però, come è stato fatto notare, esiste già.
La mobilitazione
Gli universitari intanto denunciano una situazione emergenziale: «A Roma, a San Lorenzo o a piazza Bologna si arriva a chiedere 500 euro per un posto letto, nemmeno per una camera. Proprio oggi, ho visto un annuncio per una stanza a 700 euro al mese, in zona don Bosco», dice Francesco Borello studente della Sapienza e membro di Sinistra universitaria. Nell’ateneo si contano «circa 40mila fuorisede», aggiunge e spiega che le loro difficoltà si uniscono a quelle dei pendolari: «Conosco persone che per il prezzo degli affitti sono addirittura costrette a venire ogni giorno da Terni».
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