«Renzi è uno stralunato per l'ipocrita ironia sui responsabili» è il commento a caldo di Clemente Mastella, ex leader dell’Udeur oggi sindaco di Benevento, dopo la conferenza stampa del leader di Italia viva.
«Io cosa dovrei rispondere? Che lui è il Renzi-Verdini? È incredibile quello che Renzi sta combinando. Di fatto ha aperto al Conte-ter» prosegue Mastella, intervistato dal Corriere della Sera.
Alla domanda se lui si senta il 'capo' dei responsabili, replica: «Posso dare il mio contributo, di certo non mi candiderò più. Ho la mia poltrona di sindaco di Benevento. Pd e M5s sono contro di me, ma io lavoro per il bene dell'Italia».
«Renzi è uno stralunato». A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è Clemente Mastella, che attacca in particolare «l'ipocrita ironia sui responsabili». Mastella si riferisce alla battuta del leader di Italia viva sul governo Conte-Mastella.
«Con tutta la stima e il rispetto per Denis Verdini, io cosa dovrei rispondere? Che lui è il Renzi-Verdini? È incredibile quello che Renzi sta combinando. Di fatto ha aperto al Conte-ter e su questo vorrei porre una questione. I numeri a Palazzo Madama sono sempre stati risicati. Ma se tu non escludi il Conte-ter apri inevitabilmente una faglia nel M5s. Il gruppo pentastellato è friabile. Ne consegue che se cambi, ad esempio, Alfonso Bonafede e lo togli da Via Arenula, ci saranno altri insoddisfatti. Così come ci sono stati nel passaggio dal Conte 1 al Conte 2. E potrebbe poi succedere che i responsabili si trasformerebbero in irresponsabili. A quel punto non ci sarebbe più la maggioranza. E allora bisogna evitare questa sceneggiata drammatica».
Alla domanda se lui si senta il 'capo' dei responsabili, Mastella replica: «Posso dare il mio contributo, posso fare il regista. Di certo non mi candiderò più. Il mio è un atto di amore nei confronti del paese. Io ho la mia poltrona di sindaco di Benevento. A Benevento il Pd locale è contro di me, i Cinque stelle mi minacciano in tutti i modi, e io nonostante tutto ciò lavoro per il bene dell'Italia».
Infine, un invito a Silvio Berlusconi: «Faccia un atto di coraggio e si distingua come ha fatto col golpe americano dai suoi partner. Sarà apprezzato anche dal paese e questa sarebbe l'unica possibilità reale per lui di poter pensare di salire al Colle».
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