Dopo il licenziamento improvviso del commissario per la sanità della Calabria che non sapeva di dover fare il piano anti Covid-19, il governo ne nomina un altro: in un video si scopre che all’inizio della pandemia ridicolizzava i dispositivi di protezione. «Se sono positivo per contagiarti ti devo baciare con la lingua in bocca». Adesso ritratta
Commissario per la Sanità in Calabria capitolo II. Il consiglio dei ministri sabato si è riunito in tutta fretta per nominarne uno nuovo, ma in un video si scopre che Giuseppe Zuccatelli, l’uomo incaricato sabato notte dall’esecutivo, all’inizio della pandemia si infuriava contro l’uso delle mascherine. «Le mascherine non servono a un c... L’unica cosa che serve è la distanza». E ancora: «per beccarti il virus, se io fossi positivo, sai cosa dovresti fare? Tu dovresti baciarmi per 15 minuti con la lingua».
La nomina improvvisa del commissario è arrivata dopo che la trasmissione Rai Titolo V ha fatto emergere venerdì che il precedente commissario, Saverio Cotticelli, nominato dal governo Conte I, non sapeva di dover realizzare un piano anti Covid-19 nella regione che oggi è classificata in area di rischio rossa, la più elevata.
Ventiquattr’ore dopo, un consiglio dei ministri urgente ha decretato l’avvicendamento. Il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ha lodato la scelta.
ll commissario, che lavora nella sanità da oltre 30 anni, ha già avuto incarichi e ruoli in Emilia-Romagna, Campania e Abruzzo – dove ha svolto smepre il ruolo di commissario -, nelle Marche, e infine in Calabria.
Nel dicembre 2019, dopo la nomina del governo alla luce del primo Decreto Calabria, per guidare l’azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” e l’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, inoltre per un breve periodo è stato anche commissario straordinario dell’Asp di Cosenza.
Dopo le dichiarazioni che circolano in queste ore, Zuccatelli ritratta: «Le mascherine sono parte della fondamentale strategia di contrasto al Covid 19. Quindi, invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico». Con un comunicato giustifica le sue parole: «Nella prima fase dell’epidemia la comunità scientifica internazionale riteneva che l’uso delle mascherine fosse da riservare ai soli contagiati e ai sanitari - spiega - L’esperienza di questi mesi, tuttavia, ci ha insegnato che si tratta di un virus per molti versi ancora sconosciuto per evoluzione e modalità di diffusione». Le conoscenze, ha proseguito, si sono consolidate nel corso dei mesi, in accordo con gli studi scientifici condotti. «Le mie affermazioni errate, estrapolate impropriamente da una conversazione privata risalgono al primo periodo della diffusione del contagio».
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