Nel decreto approvato in Consiglio dei ministri la norma che contiene lo sconto per l’elettricità tiene la soglia Isee fino a 15mila euro. I costi, invece di essere pagati dal bilancio, verranno scaricati sulla Cassa per i servizi energetici e ambientali che contiene gli “oneri di sistema” che tutti pagano. Smentite le promesse della Lega in campagna elettorale su oneri e accise
Né taglio delle accise, né degli oneri di sistema per l’elettricità. La “Salvinomics”, il pacchetto di misure economiche propagandate dal vicepremier Matteo Salvini in campagna elettorale, non si sta avverando.
Come promesso ormai da settimane dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, nel Consiglio dei ministri sono stati approvati altri sconti in bolletta per i clienti domestici, ma saranno ridotti.
Nella bozza si legge che ci sarà di nuovo un taglio per la luce, sottoforma di bonus sociale per i clienti che hanno situazioni di disagio economico, ma l’aiuto sarà ristretto. Nel primo testo che Domani ha potuto visionare, in un primo momento non c’erano i titolari di Isee fino a 15 mila euro (30 mila per le famiglie con quattro o più figli), bensì quelli fino a 7.500. Nella versione entrata in Cdm alla fine è tornata invece la precedente formulazione con il limite più elevato (15 mila e 30mila con quattro o più figli).
Mentre si discute delle difficoltà da parte governo a reperire risorse dalla legge di bilancio, l’unica alternativa praticabile individuata dal testo per finanziare la misura è stata quella di ricorrere alla Csea, la cassa per i servizi energetici e ambientali che raccoglie gli oneri di sistema pagati da cittadini e imprese per 90 milioni circa nel totale di 300 milioni. A questi si aggiungeranno risparmi ottenuti in altro modo, ma che nella bozza non erano esplicitati.
In un primo momento si era ipotizzato di usare direttamente una componente degli oneri, e pescare ancora nelle tasche degli italiani. Strada che, a quanto si legge dall’ultima versione, dovrebbe essere decaduta.
Il bonus sarà fissato dall’Autorità per l’energia, Arera, che si occuperà a quel punto di riconoscere lo sconto per gli aventi diritto a scalare a seconda del numero dei figli.
Gas
Capitolo a parte nel testo ricopre il metano. Nella bolletta del gas tornano l’Iva al 5 per cento e, in questo caso, anche l’azzeramento degli oneri di sistema, che per il metano però sono molto più leggeri. Di solito valgono circa il 5 per cento del costo complessivo: una grandezza ben lontana da quella per l’elettricità. Le misure insieme costeranno comunque più di quelle per l’energia elettrica: rispettivamente 670 milioni e 300 milioni.
Anche in questo caso si provvede a finanziare l’aiuto con le bollette di tutti gli altri. I soldi infatti verranno presi anche in questo caso da risparmi e dalla Csea.
Benzina
Mentre il governo cerca di mettere una toppa su luce e gas, anche i carburanti continuano a restare a prezzi elevati. Staffetta quotidiana ha calcolato che ancora oggi la media della benzina self è sopra i 2 euro al litro, mentre il gasolio a 1,94.
Per fare fronte a questi prezzi straordinari, arriva un altro bonus, ma non il taglio lineare delle accise, nonostante anche questo rientrasse tra le promesse elettorali e persino tra le previsioni del decreto di marzo. A fronte dell’aumento della media bimestrale del Brent, il prezzo di riferimento internazionale per il greggio, il governo avrebbe dovuto restituire a tutti i consumatori l’extragettito Iva ottenuto riversandolo sottoforma di sconto sulle accise, una strada che l’esecutivo ha deciso di non percorrere preferendo un aiuto una tantum.
Nel nuovo decreto viene fissato un bonus a chi ha già diritto alla social card “Dedicata a te”, quindi i cittadini appartenenti ai nuclei familiari composti da almeno tre persone con Isee fino a 15mila euro.
Per la misura verranno stanziati 100 milioni di euro. Confcommercio – che ha tra i suoi rami la Figisc, Federazione italiana gestori impianti stradali – ha riferito che si tratterà di circa 80 euro a famiglia.
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