Secondo la Rete italiana pace e disarmo, il governo Conte avrebbe revocato sei autorizzazioni di vendita di bombe e armamenti ai due paesi arabi. Sarà cancellata la fornitura di almeno 12,700 ordigni, la licenza era stata approvata nel 2016 durante il governo di Matteo Renzi
Secondo quanto appreso dalla Rete italiana pace e disarmo, il governo, su pressioni della Commissione esteri della Camera, ha revocato almeno sei diverse autorizzazioni all’export di armi verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, che erano già state sospese lo scorso luglio 2019.
Tra le autorizzazioni revocate c’è la Mae 45560 decisa verso l'Arabia Saudita nel 2016 durante il governo Renzi (relativa a quasi 20mila bombe aeree della serie Mk per un valore di oltre 411 milioni di euro). Secondo le elaborazioni di Rete Pace Disarmo e Opal la revoca decisa dall'esecutivo di Giuseppe Conte cancellerà la fornitura di oltre 12.700 ordigni.
«Con un atto di portata storica - che avviene per la prima volta nei 30 anni dall'entrata in vigore della Legge 185 del 1990 sull'export di armi - il Governo Conte ha deciso di revocare, non solo sospendere, le autorizzazioni in corso per l'esportazione di missili e bombe d'aereo verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Continua inoltre a rimanere in vigore anche la sospensione della concessione di nuove licenze per i medesimi materiali e paesi» hanno commentato con soddisfazione le organizzazioni umanitarie italiane, tra le quali ci sono anche Amnesty International Italia, Save the Children italia, Oxfam Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo.
«Un provvedimento che permette all'Italia di ritrovare autorevolezza e di essere più incisiva nella soluzione politica del conflitto in Yemen che negli ultimi sei anni ha causato oltre dodicimila morti e ridotto alla fame circa 14 milioni di persone» ha scritto in una nota il deputato Erasmo Palazzotto membro della Commissione Esteri della Camera.
In Yemen possibili crimini di guerra
Le organizzazioni chiedono al governo di indagare su eventuali responsabilità penali delle aziende italiane (Uama e Rwm) che hanno fornito i loro prodotti militari ai due paesi arabi. Infatti, un rapporto delle Nazioni Unite consegnato nel 2017 ha dichiarato che i bombardamenti della coalizione saudita, iniziati nel 2015, possono costituire crimini di guerra. Tra i sistemi esplosivi trovati dalla missione Onu ci sono anche le bombe italiane prodotte dalla Rwm.
Il Parlamento europeo a settembre 2020 ha approvato una risoluzione chiedendo di «avviare un processo finalizzato a un embargo dell’Ue sulle armi» verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Anche Biden ha deciso di sospendere momentaneamente la vendita di armi verso i due paesi arabi.
La revoca avviene a pochi giorni dal viaggio di Matteo Renzi in Arabia Saudita alla corte del principe Mohamed Bin Salman nella veste di membro della Future Investment Initiative. Qui ha partecipato ad un evento intervistando Mbs ed elogiandolo per aver portato avanti un processo di “NeoRinascimento” nell’Arabia Saudita.
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