Per la cronaca, spiega ancora l’account @jetdeiricchi, il volo Ciampino-Napoli ha emesso 1,8 tonnellate di CO2, quello da Napoli a Lugano quasi 3 tonnellate. La risposta di Renzi: «Pensare di combattere il climate change abolendo gli aerei privati per me è ideologia»
La mattina dell’11 settembre il senatore Matteo Renzi era ad Ercolano con camicia bianca d’ordinanza e discorsetto preparato contro il reddito di cittadinanza (d’ordinanza pure quello).
Finito il suo monologo su come la lotta alla povertà abbia fallito, si è recato in aeroporto forse per compiere un atto dimostrativo: e cioè dimostrare che la ricchezza, invece, se la cava benissimo. Matteo Renzi è quindi salito a bordo di un jet privato per raggiungere Lugano, dove nel primo pomeriggio è stato ospite del Festival Endorfine (la sera avrebbe poi presentato i suoi candidati).
Democrazia in difficoltà
Intervistato dalla tv Svizzera ha parlato di democrazia in difficoltà negli Stati Uniti, Regno Unito, Germania (per fortuna non ha citato l’Arabia Saudita come modello democratico a cui guardare). Ma torniamo al volo: come documentato da @jetdeiricchi, l’aereo privato su cui ha volato Matteo Renzi è un Learjet 40, targato 9H-CFL. È partito da Napoli Capodichino alle ore 13,11 circa ed è atterrato a Lugano intono alle 14,30. Il volo aveva viaggiato appositamente da Ciampino a Napoli proprio per portare il senatore a Lugano.
Per la cronaca, spiega ancora l’account @jetdeiricchi, il volo Ciampino-Napoli ha emesso 1,8 tonnellate di CO2, quello da Napoli a Lugano quasi 3 tonnellate.
Anche in questo caso, come era accaduto per i suoi voli pagati dalla fondazione Open, la società che ha garantito il volo è la Leader Srl e ci sono alcune questioni importanti da sottolineare: la prima è che per permettere a Renzi di raggiungere Lugano, il jet ha effettuato un volo senza passeggeri (Roma-Napoli) e questa è una delle criticità dell’aviazione privata.
Voli che emettono quantità spaventose di CO2 per viaggiare vuoti. In secondo luogo, l’aereo è immatricolato a Malta. Pochi giorni fa, quando Sinistra Italiana lanciava la proposta di abolire o regolamentare l’utilizzo dei jet privati, il renziano Luigi Marattin ha deriso la proposta affermando che in Italia ci sono solo 133 voli privati. Questa è la dimostrazione che il calcolo è del tutto approssimativo e che di aerei privati che volano nel paese ce ne sono molti di più.
Semplicemente, sono immatricolati altrove. Infine, viene da chiedersi come mai Matteo Renzi non abbia preso uno dei due low cost che l’11 settembre volavano in orari a lui utili da Napoli a Milano, per poi percorrere una misera ora d’auto da Malpensa a Lugano.
Una soluzione che gli sarebbe costata forse 500 euro anziché i 15 000 circa che è costato il volo privato per Lugano. Anzi, che è costato al partito per un’intervista alla Tv Svizzera (la presentazione dei candidati era la sera alle 20,00, sarebbe arrivato in tempo a Lugano perfino in treno).
La risposta di Renzi
Telefono a Matteo Renzi per chiedergli un commento su questa scelta così costosa, superflua e anti-ecologica.
«Dipende da dove andiamo, da che tempi abbiamo e da mere scelte logistiche. Ieri per Trieste abbiamo preso un Ita. Per Lugano da Ercolano un volo privato (credo a costi diversi da 15 mila), ma dipende dai tempi e dalla logistica. Tutte le spese vengono rendicontate. Noi non facciamo campagna elettorale in Jet e nemmeno in bus elettrico ma siamo molto pragmatici e facciamo scelte logistiche non ideologiche».
«C’è chi va sul bus elettrico e si ferma, chi va in auto, aereo, treno, tutto qui».
«La questione ambiente: ho appena fatto una conferenza stampa. Siamo il governo che ha fatto più di tutto, su questo. Pensare di combattere il climate change abolendo gli aerei privati per me è ideologia, se pensi di combattere la crisi ambientale abolendo i voli privati…».
Rispondo che nulla è risolutivo, ma che tutto contribuisce e che i voli privati spesso sono solo dei capricci.
A questo punto Matteo Renzi mi risponde che ho abbandonato il capitolo domande per entrare in quello dei giudizi e pregiudizi, per poi citare trivelle, i fiumi, il nucleare, sottolineare che io della sua visone ambientale non ho mai parlato e tanti saluti.
Insomma, Matteo Renzi ha fatto bene a fondare il terzo polo perché a breve, se tutti ci muoveremo in jet come lui, gli altri due poli si scioglieranno.
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