Donzelli ha usato in Aula gli scambi con l’anarchico Cospito per accusare il Pd, pressioni perché lasci il Copasir, ma lui dice che non si dimetterà. Delmastro: «Sono relazioni. Non sono atti secretati ma a divulgazione limitata». Orlando (Pd) rispondendo a Domani ha chiesto spiegazioni a Nordio e piantedosi. Angelo Bonelli (Europa verde) annuncia un esposto in procura
Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, ripreso mentre usciva dalla Camera dalle telecamere di Fanpage, ha ammesso di aver passato lui gli scambi tra i mafiosi e l’anarchico Andrea Cospito all’onorevole Giovanni Donzelli. Un caso che adesso dovrà trovare risposte da parte dell’esecutivo, dicono le opposizioni, visto che non sembra legittimo né il passaggio delle carte né tantomeno riferirlo in assemblea.
Il deputato Donzelli martedì ha fatto scoppiare la bagarre alla Camera. Prima ha riferito i passaggi tra Cospito, un esponente della ‘ndrangheta e uno dei casalesi, poi ha concluso accusando il Pd per aver fatto visita all’anarchico in sciopero della fame contro il 41 bis. Lo stesso giorno di uno di questi scambi tra detenuti: «Allora voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello stato o dei terroristi con la mafia».
Delmastro, esponente di spicco dei meloniani, nonché ex avvocato della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oggi responsabile al ministero della polizia penitenziaria ha detto: «Confermo che a domanda di un deputato sullo spessore criminale e la tentata liaison con la criminalità organizzata ho risposto». In realtà non è una procedura usuale. I deputati, se ritengono, possono inoltrare ufficiali interrogazioni e ricevere risposta in Aula o in commissione in forma orale o scritta. Tuttavia Delmastro ha risposto: «Non ci sono captazioni, ci sono relazioni. E Donzelli mi ha fatto domande specifiche. Non sono atti secretati ma a divulgazione limitata».
Il giurì e Nordio
Adesso partirà il gran giurì alla Camera per valutare l’offesa ai dem. I quattro parlamentari citati direttamente sono stati l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, Walter Verini, tesorirere nazionale, la capogruppo Debora Serracchiani e il deputato di Sassari Silvio Lai. Tramite Federico Fornaro è stata inoltrata richiesta ufficiale, accolta ieri pomeriggio. Orlando ha spiegato a Domani: «Si può dissentire sulla modalità dell’esecuzione della pena sulla base di un principio generale che riguarda l’esigenza di salvare una vita umana». E ha aggiunto: «Ma non per questo si può essere accusati di essere collusi».
Oggi è atteso alla Camera alle 16 il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che dovrà spiegare: «E anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, perché Donzelli ha esplicitato il fatto che ci sarebbe una saldatura fra organizzazioni criminali e anarchici. Se fosse vero sarebbe un fatto nuovo».
La fonte e il Copasir
In un primo momento Donzelli è stato criticato perché, in quanto vice presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica che vigila sui servizi segreti, ha di fatto contravvenuto al mandato della segretezza. Nelle ore successive è emerso che avrebbe reso pubblici documenti provenienti dal ministero della Giustizia, di fatto un utilizzo che ha destato le critiche delle opposizioni. Allo stesso modo Delmastro ha permesso che documenti riservati di via Arenula venissero utilizzati per fini politici.
Da parte del Pd è arrivata la richiesta che Donzelli si dimetta dal Copasir, ma lui non vuole: «Se avessi mai io, o qualsiasi componente del Copasir dovesse rivelare delle informazioni ottenute grazie al proprio ruolo nel Copasir, durante le sedute del Copasir o studiando i documenti del Copasir lo dovesse rivelare all'esterno farebbe bene a dimettersi. Ma non è questo il caso perché non c’entra nulla», ha detto ad Agorà.
Il leader dei Europa Verde, Angelo Bonelli, ha annunciato che presenterà un esposto in procura. Per il deputato, Delmastro si è comportato in un modo che può compromettere l’attività di controllo del Dap.
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