Per il rientro di tutti gli studenti in zona gialla e arancione, il presidente dell’Associazione trasporti, Gibelli, ex capogruppo della Lega alla Camera, chiede di aumentare la capienza a oltre l’80 per cento. Per il governatore leghista Fedriga la questione dei trasporti è un pericolo, anche se assicura che è stato fatto tutto il possibile. Attesa per l’incontro con il governo per decidere il da farsi in vista del nuovo decreto Covid-19
L’incontro tra governo e regioni sulla riapertura delle scuole sarà decisivo: dopo mesi di pandemia il nodo mezzi di trasporto non è stato risolto, e per le associazioni dei trasportatori è impossibile affrontare le riaperture senza spostare il limite della capienza di metro, autobus e tram a oltre l’80 per cento. Finora infatti, invece che con un aumento dei mezzi, ha detto il presidente di Asstra Andrea Gibelli questa mattina a Radio 24, ex capogruppo della Lega alla Camera, i rischi della pandemia sono stati affrontati «con degli spray», riferendosi al metodo per disinfettare i mezzi.
Fedriga preferisce chiudere
Il presidente della conferenza delle Regioni fresco di nomina, il leghista governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, porta avanti la sua campagna per la cautela ma assicura che sul trasporto pubblico locale è stato fatto tutto il possibile.
Nella conferenza stampa della settimana scorsa il presidente del consiglio Mario Draghi aveva detto che si poteva guardare «al futuro con prudente ottimismo. E con fiducia». Il presidente del Friuli però non vede rosee prospettive: «Ci dovrà essere un mix di soluzioni, non solo sul trasporto. Magari troveremo una soluzione sulla modulazione delle percentuali ma bisogna raccontare la verità, dire dove si può arrivare e dove no» ha detto a Radio 1.
Finora «è stato fatto molto per i mezzi pubblici, abbiamo coinvolto i bus turistici, che però non si possono usare per i centri urbani. Sui nuovi mezzi, non basta un anno, non c’era il tempo per ordinarne di nuovi. Bisogna fare delle gare e produrli, la soluzione non si raggiunge in pochi mesi» ha obiettato Fedriga. Ieri rispondendo al Corriere aveva detto: «Con le dotazioni attuali non siamo in grado di dare risposta ad un’utenza riportata al 100 per cento». Per questo «è necessario agire sullo scaglionamento degli orari di ingresso e uscita dalle scuola. Secondo me, con l’apertura al 50 per cento ci si era già spinti ad un buon punto. Era stato raggiunto un buon equilibrio, un compromesso che consentiva di lanciare anche un segnale importante ad un settore delicato come la scuola».
Gibelli e gli spray
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, è intervenuto a sua volta: «Dobbiamo risolvere il problema dell’equazione insostenibile che vede le scuole al 100 per cento e la copertura dei treni al 50 per cento. Questo è un problema che abbiamo già evidenziato al governo. Nell’incontro previsto nel pomeriggio sentiremo le loro riflessioni».
Il governo Conte ha stanziato con il decreto Agosto 300 milioni per migliorare i servizi di trasporto pubblico, quindi altri 200 in legge di bilancio, tutti già pagati entro febbraio, cifre che non vanno confuse con quelle per la mancata emissione di biglietti, conteggiate a parte.
Nonostante questo, il discorso si è arenato tra orari sfalsati, numeri da calcolare con cura e adesso la proposta di usare tamponi salivari. Temi che verranno trattati nell’incontro tra i ministri degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, della Salute, Roberto Speranza, dell’Istruzione Patrizio Bianchi e i rappresentanti delle regioni.
Gibelli parlando della riapertura delle scuole ha detto: «Dobbiamo guardare due numeri: si vuol riportare la scuola al cento per cento e noi abbiamo una capacità di carico ridotta al 50 per cento» ha detto ancora prima di Fontana. Incrementare la frequenza degli autobus per coprire parte del traffico metropolitano «è impossibile», per questo «bisogna portare ad almeno l’80 per cento la capacità di carico». A oltre un anno di pandemia sono state portate avanti le tecniche di sanificazione: «Siamo partiti con solventi e raggi ultravioletti con resa molto bassa. A distanza di un anno moltissime aziende hanno adottato tecnologie avanzati, come le nebulizzazioni di ioni d’argento che consente di sanificare il mezzo».
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