Dopo una querelle tra il senatore di Forza Italia e Vittorio Di Trapani, ex segretario Usigrai, Gasparri ha presentato una richiesta ufficiale alla Rai sulla sua condotta in azienda attraverso la commissione di Vigilanza. La risposta, firmata dalle pubbliche relazioni dell’azienda, non segnala nessun problema da riscontrare, ma poi finisce ritirata
Le risposte Rai non gradite alla destra spariscono, anche se ne esistono già tracce ufficiali in parlamento. La vicenda è quella di Vittorio Di Trapani, ex segretario Usigrai e oggi alla guida del sindacato dei giornalisti Fnsi.
A metà agosto, Di Trapani era diventato oggetto delle attenzioni di Maurizio Gasparri. Il senatore azzurro lo aveva chiamato in causa senza citarlo esplicitamente per indagare sulla condotta in redazione di Di Trapani alla scadenza del suo mandato Usigrai. Il sindacalista è tornato al suo posto, da membro della redazione di Rainews, dove secondo Gasparri avrebbe esercitato delle mansioni improprie per un redattore ordinario.
Per avere lumi sulla situazione il senatore ha presentato un’interrogazione alla Rai attraverso la commissione di Vigilanza, di cui è membro. Nel documento, Gasparri chiede ufficialmente se «nei rapporti con l’ufficio per il personale, questa tematica (quella delle mansioni svolte da Di Trapani, ndr) sia emersa, perché appare che sia stata palese la violazione contrattuale, affidando a una persona non titolata una funzione da capo servizio» e «se i vertici Rai siano a conoscenza di questa vicenda».
La risposta della Rai
Il documento è protocollato dalla commissione il 17 agosto, in piena pausa del parlamento. Ma a viale Mazzini si lavora in maniera efficiente, e già il 4 settembre la commissione registra, con tanto di timbro ufficiale, l’arrivo della risposta dell’azienda. La lettera porta la firma della responsabile delle pubbliche relazioni, l’ex direttrice di Isoradio in quota Lega Angela Mariella.
La sintesi: è tutto in ordine, tutte le regole redazionali sono state rispettate, la condotta è ineccepibile. «In primo luogo, è opportuno premettere che in azienda la pianificazione e la validazione dei turni orari è di competenza del responsabile delle redazioni delle singole testate giornalistiche. Rispetto a quanto segnalato nell’interrogazione non risultano allo stato vertenze sindacali riconducibili alla situazione rappresentata. Più in generale risulta che il presidio delle tematiche oggetto della segnalazione sia sempre coerente e in linea con le procedure aziendali».
Questione chiusa, sembrerebbe, anche se forse non con l’esito che si aspettava Gasparri, autore di post piuttosto forti sulla vicenda sul suo profilo Twitter.
Sempre il 4 settembre l’attività parlamentare riprende e la commissione torna a riunirsi per esaminare il contratto di servizio, su cui sta lavorando in questo periodo. Peccato solo che, a stretto giro, la risposta venga ritirata dall’azienda, una decisione che non ha precedenti nella legislatura.
La motivazione ufficiale dell’azienda è che si sono rivelate necessarie ulteriori verifiche sul caso: insomma, una nuova risposta è in fase di stesura. Chissà quanto sarà sovrapponibile alla prima firmata da Mariella.
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