Ci sono decine di aneddoti che raccontano di come Silvio Berlusconi si sia sempre preparato alle campagne elettorali curando sé stesso: come sa un vero uomo di televisione, l’apparenza è anche sostanza. La prova delle sue ambizioni per il Quirinale sarebbe proprio questa: la decisione di passare qualche giorno all’hotel Palace di Merano, in Alto Adige. Una beauty farm da cinque stelle, famosissima per la capacità di ridare un’apparente giovinezza ai casi più disperati e dove una suite può costare anche 1.800 euro a notte.

Fino a poco tempo fa questo era il regno di Henri Chenot, il dietologo dei vip morto un anno fa. Ma l’hotel è famoso anche per essere un luogo riservatissimo, dove i paparazzi sono tenuti a distanza di sicurezza. E per questo è anche un centro particolarmente apprezzato dagli uomini di potere, senza troppe distinzioni di provenienza e schieramento.

Il geometra

L’hotel è stato aperto nel 1906, ma dal 2005 è di proprietà di Pietro Tosolini. A Bolzano lo chiamano semplicemente “il geometra Tosolini”. È probabilmente il più importante proprietario di terreni e costruttore dell’Alto Adige, capace di sfruttare gli edifici abbandonati dall’industria, rimettendoli a disposizione di privati, banche e amministratori pubblici.

Per certi aspetti Tosolini è una sorta di Berlusconi altoatesino, ma per altri è molto diverso. Diffida dei giornalisti e raramente concede interviste, anche se dagli anni Ottanta è nel consiglio d’amministrazione del principale giornale locale di lingua italiana. Preferisce muoversi nel silenzio. E soprattutto non si è mai fatto tentare da una partecipazione attiva in politica.

Legami

Questo non significa che all’hotel Palace non si possano intrecciare legami molto stretti. Qui ha preso una stanza Maria Elena Boschi nel 2018, appena eletta alla Camera con il sostegno dell’Svp nel collegio di Bolzano. E chissà che anche Berlusconi non stia pensando di sfruttare la vacanza per guadagnare la decina di voti che porta in dote il gruppo Autonomie.

A proposito di potere, in passato fra gli ospiti più costanti c’era Giulio Andreotti. Nella notte fra il 30 e il 31 dicembre del 1986 sulla cinta dell’hotel Palace viene piazzata una bomba. Una grossa scheggia attraversa tutto il cortile dell’albergo e sfonda la finestra di una stanza, dove stanno dormendo due turisti tedeschi. Sulla bomba c’è la rivendicazione dei separatisti tirolesi. Andreotti, che stava dormendo in un’altra stanza, commenta: «È stato come un botto anticipato di Capodanno».

La polizia fuori dall'Hotel Palace di Merano durante il soggiorno di Maradona. (AP Photo/Felice Calabrò)

Il dietologo dei Vip

Ma il Palace è diventato davvero famoso in tutto il mondo a metà degli anni Novanta, da quando qui si è trasferito Henri Chenot, pioniere del nutrizionismo e dietologo dei vip. Per seguire il suo programma, a Merano hanno soggiornato magnati arabi, russi e americani. Sono passati Luciano Pavarotti, Zinedine Zidane, Gianna Nannini, Naomi Campbell, Cristiano Ronaldo e Lucio Dalla.

Qui hanno dormito Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci, che durante un trattamento di bellezza ha perso una collana di diamanti dal valore di 300mila euro, ritrovata poi nelle tubazioni di scarico delle lavatrici. E Diego Armando Maradona, che nel 2009 è stato accolto al Palace dalla Guardia di finanza e dagli ispettori di Equitalia che gli hanno sequestrato gli orecchini.

Ma i tempi cambiano e nel 2020 anche il Palace ha sofferto la crisi per il Covid e per il lockdown, chiudendo il bilancio con una perdita di esercizio d 5 milioni e 360mila euro. Chenot non c’è più: ha lasciato l’hotel nel 2019 e un anno fa è morto in una clinica di Lugano, stroncato da una malattia degenerativa. Fra le poche cose che sembra non cambino mai c’è proprio la presenza di Berlusconi, che torna a Merano ogni volta che si prepara a una sfida importante.

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