- L’imprenditore edile Francesco Barachetti è stato condannato a 5 anni di carcere con l’accusa di concorso in peculato, esattamente la pena richiesta dalla procura.
- L’inchiesta ruota intorno alla distrazione di 800mila euro di fondi pubblici di proprietà della fondazione regionale Lombardia film commission (Lfc), operata attraverso l’acquisto di un immobile.
- Prima di lui erano stati condannati, sempre per lo stesso reato, i due commercialisti della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, revisori dei conti del Carroccio alla Camera e al Senato.
È arrivata la quinta condanna del tribunale di Milano per l’inchiesta che ruota intorno alla distrazione di 800mila euro di fondi pubblici di proprietà della fondazione regionale Lombardia film commission (Lfc), operata attraverso l’acquisto di un immobile. I giudici della settima sezione del tribunale hanno condannato l’imprenditore edile Francesco Barachetti a 5 anni di carcere con l’accusa di concorso in peculato, esattamente la pena richiesta dalla procura. Prima di lui erano stati condannati, sempre per lo stesso reato, i due commercialisti della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, revisori dei conti del Carroccio alla Camera e al Senato.
Il primo, ex presidente di Lfc fino al 2018, aveva preso anch’esso 5 anni di carcere mentre il secondo aveva ricevuto una pena di 4 anni e 4 mesi in un processo con rito abbreviato.
A disposizione dei commercialisti
Nella sua arringa il pubblico ministero Stefano Civardi, titolare dell’indagine con il collega Eugenio Fusco, aveva sottolineato che l’imprenditore Barachetti, uomo «vicino alla Lega», si era messo «a disposizione» di Di Rubba e Manzoni per assicurare loro «il ritorno dei soldi» derivanti dall’operazione di acquisto di un capannone a Cormano (Mi) nel 2017, che sarebbe diventato la futura sede della fondazione e che lui avrebbe dovuto prima ristrutturare.
La vendita di questo immobile, però, celava una distrazione di fondi pubblici nata da un complicato meccanismo e svariati passaggi di mano di denaro pubblico, che sarebbero serviti a far perdere le tracce del denaro finito poi nelle tasche di tutti coloro che avevano partecipato a questa operazione. Tra loro anche gli altri due già condannati: innanzitutto il commercialista Michele Scillieri, che lo scorso febbraio ha patteggiato una pena di 3 anni e 4 mesi.
Ovvero il professionista che nel 2017 si era offerto di domiciliare la Lega per Salvini premier presso il suo studio e che si era adoperato per trovare il capannone poi venduto a Lfc, di cui era anche consulente.
Ancor prima aveva patteggiato 4 anni e 10 mesi il prestanome Luca Sostegni, il primo ad essere arrestato in questa inchiesta mentre tentava di fuggire in Brasile. Barachetti, che dovrà versare un risarcimento (provvisionale) di 70 mila euro a Lfc e comune di Milano, è tornato ora in libertà dopo 13 mesi di domiciliari. Negli ultimi anni ha visto crescere di molto il suo fatturato grazie a tanti lavori ottenuti proprio dalla Lega.
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