02 ottobre 2022 • 19:48Aggiornato, 03 ottobre 2022 • 16:34
Nei mesi autunnali il Partito democratico ha vissuto le grandi svolte: le primarie di Romano Prodi del 2005, la nascita del partito e l’elezione di Walter Veltroni nel 2007. Oggi la spinta propulsiva si è del tutto esaurita. La forza politica è in mano a “signorini della guerra” che l’hanno portata a dimezzare gli elettori. Una ri-generazione è necessaria.
L'errore è stato accontentarsi della gestione del potere senza vincere nella società, una tentazione che ha corroso perfino il capo meno incline al tirare al campare, ovvero Matteo Renzi.
Non serve cambiare il segretario, il giovane invece del vecchio, la donna al posto dell'uomo, serve cambiare partito. Adesso lo dicono tutti. Troppo tardi.
Giornalista e saggista, è stato direttore de L'Espresso dal 2017 al 2022. Collabora con Domani e, da settembre 2022, conduce una striscia quotidiana di informazione in onda su Rai3