Beppe Grillo non è più il garante del Movimento 5 stelle. Il 63,24 per cento ha votato per abolire quella figura dallo statuto del partito. Le votazioni sono state annunciate durante l'evento Nova in corso a Roma. Contrario il 29,09 per cento dei votanti mentre si è astenuto il 7,67 per cento. Dopo l'annuncio si è levato un applauso in sala.

Poco prima, il comico aveva detto la sua con una storia Whatsapp: «Da francescani a gesuiti» era il titolo di una foto che ritrae la reliquia del santo nella chiesa di San Francesco a Ripa a Roma. La targa recita: «Sasso dove posava il capo il serafico padre San Francesco».

Conte ha parlato della decisione dal palco: «Non mi sarei mai aspettato che il nostro garante si mettesse di traverso e entrasse a gamba tesa» nella costituente. «Non è mai stato uno scontro tra il garante e il sottoscritto» ha continuato l’ex premier. 

Durante l’annuncio dei risultati si è parlato anche della possibilità di cambiare il simbolo: sono stati 78,65 per cento i sì all’opportunità di modificare il simbolo del M5s su proposta del presidente o del garante.

I quesiti

Le alleanze del M5s, invece, dovranno essere condizionate a un accordo programmatico preciso. È l'esito del voto su questo quesito, che ha visto favorevole il 92,4 per cento. I votanti si sono voluti dichiarare “progressisti indipendenti”. Anche la regola del limite ai due mandati è saltata: il 72,08 per cento di sì a questo quesito. Solo il 25,04 dei votanti ha risposto no e unicamente il 2,52 per cento si è astenuto. «Volete valorizzare l’esperienza e le competenze» ha detto Conte accogliendo il risultato. 

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