«Meloni non trova soldi per la sanità ma per il ddl Calderoli sì. Il primo anno di governo è un fallimento» «Iv ha scoperto le carte: è di centro e cerca qualche ex dc»
Matteo Richetti (capogruppo Azione-Iv alla Camera, ndr), il governo stesso annuncia una finanziaria molto complicata.
I ministri Giorgetti e Fitto hanno passato l’estate a giustificarsi perché ‘non ci sarà spazio per tutto’. In realtà non ci sarà spazio per sanità, scuola e lavoro, ma nel frattempo accelerano sull’autonomia differenziata, che ha un costo, quello della pubblica amministrazione. E non è la priorità degli italiani. Noi faremo una battaglia sulla sanità indicando come trovare i 10 miliardi che servono, e che sono il minimo indispensabile. Mancano 20mila medici e 63mila infermieri, due milioni e mezzo di italiani rinunciano alle cure. Chiediamo otto miliardi per le assunzioni e l’organizzazione, e due miliardi per l’abbattimento delle liste d’attesa: se entro un tempo prestabilito una prestazione essenziale non viene fornita, il cittadino ha il diritto di esigerla in qualunque struttura, anche privata.
Quando dice noi intende Azione o tutte le opposizioni?
Intendo noi di Azione. Ma tenteremo di costruire un terreno comune con le altre opposizioni.
La premier Giorgia Meloni va al Gran Premio ma non dice dove troverà i soldi.
Giorgia Meloni sta coprendo i fallimenti di questo primo anno di governo, e cioè la questione immigrazione e la questione carovita. Sull’immigrazione hanno vinto promettendo i blocchi navali e invece devono registrare il massimo degli sbarchi. E dovevano togliere le accise, ma l’unico provvedimento che riescono a fare è non rinnovare ciò che Mario Draghi aveva fatto, ovvero la calmierazione della accise. È evidente che deve parlare di altro. Faccio fatica a ricordare i provvedimenti che hanno impattato sulla vita degli italiani in questo primo anno di governo: il decreto rave, quello sulle Ong?
Intanto non arrivano i soldi in Emilia-Romagna. Perché?
Perché non ci sono. Forse legittimamente Meloni sperava che la Commissione europea desse una mano concreta. Ancora oggi alcune attività agricole sono isolate e devono procurarsi il cibo per gli animali con gli elicotteri. Il nostro territorio non ha visto nessun intervento, neanche il ripristino delle strade che consente i collegamenti necessari alla ricostruzione. Spero che nella manovra ci sia una prima risposta, ma comunque arriva con molti mesi di ritardo.
C'è una manovra della destra contro una regione governata dal Pd?
Spero di no: ma c’è tutta la differenza che passa fra la propaganda alla capacità di governo.
Renzi ha lanciato la lista "il Centro" per le europee. Senza di voi.
Matteo Renzi ha svelato il suo progetto, e nulla ha a che fare con l'innovazione liberaldemocratica. Si è posizionato al centro e proverà a coinvolgere qualche ex dc. Legittimo, ma non è la prospettiva di Azione. Noi proseguiamo a aggregare le forze liberaldemocratiche. Ci rivolgiamo anche agli elettori del Pd: il referendum sul jobs act è il primo caso di un partito che chiama un referendum contro sé stesso. Quella legge ha la paternità del Pd. Si possono fare modifiche, ma cancellarlo vuol dire solo che quelli che non sono della storia Pci-Pds-Ds sono degli estranei.
Ma quel referendum per ora è solo immaginario.
È un’aggravante. Evocarlo è solo simbolico per dire che il Pd si aggrega alle parole della Cgil. Noi vogliamo supportare i lavoratori fragili, per questo diciamo sì al salario minimo, ma anche il rilancio. Riproporremo il piano Industria 4.0, quel provvedimento ha dato un più10 per cento di investimenti, più 15 di ricerca e sviluppo tecnologico, più 6 di export.
Insomma alle europee non entrerete nelle liste Pd?
Non è ipotizzabile nessuna confluenza con il Pd alle europee. Credo invece che ci siano molti punti in comune con le proposte di +Europa.
Ma con +Europa avete già rotto alle politiche, fra Calenda e Bonino sono volate accuse pesanti.
Una battuta di arresto, sarebbe sciocco non riconoscerlo. Ma si fa politica guardando avanti.
In parlamento siete ancora nei gruppi con Iv?
Quest'estate alcuni colleghi di Iv hanno sancito l'utilità di separare i percorsi. Non credo sia possibile far finta di nulla. Nei prossimi giorni ci chiariranno cosa vogliono fare.
Davvero votereste contro lo sbarramento al 3% per Bruxelles?
Sì, perché da anni predichiamo di ridurre la frammentazione. Ed è anche poco raccomandabile cambiare una legge elettorale a meno di un anno dal voto.
Contro la frammentazione. alle europee andrete divisi in due o forse tre liste?
La politica è fatta anche di coerenza. Ripeto, con +Europa si può immaginare un progetto. Comunque Azione si è presentata alle comunali di Roma e poi alle politiche e i risultati sono arrivati.
© Riproduzione riservata