La festa della Repubblica si è aperta con la frase di Mussolini sui social: «Chi si ferma è perduto», poi il segretario della Lega è tornato sui suoi rapporti con Mosca. Anche il centrodestra lo sconfessa pubblicamente
Il segretario della Lega Matteo Salvini travolto dalle critiche per i suoi contatti poco chiari con Mosca, passa dalle provocazioni su Twitter alle- nuove versioni sui suoi contatti con Mosca. Adesso si smentisce da solo. Prima ha riferito a Fanpage di essere in contatto con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, il giorno dopo ha detto di non averlo sentito e allafine ha ingaggiato un battibecco con il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
La festa della Repubblica si è aperta con una citazione di Mussolini sui social:
«Chi si ferma è perduto» è una delle più note frasi di Benito Mussolini, pronunciata dal Duce durante un discorso a Genova, il 14 maggio 1938. Dalla dittatura alla comicità il passo è breve. La citazione nel dopoguerra è diventata il titolo di un celebre film con Totò per la regia di Sergio Corbucci.
Gli incontri
Poi Salvini ha attaccato il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Il Copasir sta indagando sul suo nuovo consulente per la politica Estera, Antonio Capuano, con cui Salvini, come rivelato da Domani, ha incontrato più volte l’ambasciatore russo in Italia, Sergej Razov.
Gli incontri sono stati confermati, ma su Lavrov adesso il segretatio della Lega si smentisce: «Non l'ho sentito, dovevo incontrarlo, sarebbe stata e spero sia un’occasione importante. Dialogare con la Russia e chiedere il cessate il fuoco non è un diritto, è un dovere». E poi ha aggiunto: «Sono sconcertat da ipotesi di inchieste, Copasir, chiarimenti, come se non fosse diritto di un parlamentare italiano lavorare con chiunque possa portare la pace». Per finire: «Se serve parlare con Lavrov è giusto e sacrosanto parlare con Lavrov, Draghi parla con Putin, fa bene a farlo».
Il Copasir
Adolfo Urso, presidente del Copasir, dopo aver confermato che la commissione si sta informando sul consulente di Frattaminore, ha allontanato le ipotesi di indagini su Matteo Salvini: «Del tutto prive di fondamento». Ha tenuto a dare il quadro dei compiti del Comitato: «Il Copasir è organo di controllo parlamentare sull’operato del governo nel campo della sicurezza della Repubblica e quindi convoca e audisce i componenti dell'Esecutivo che hanno competenza in materia e, ovviamente, anche i vertici della intelligence» per avere informazioni e valutarne l’«operato, nello spirito di piena e leale collaborazione tra gli organi dello Stato». Il comitato, ha tenuto a precisare, non fa mai valutazioni politiche di alcun tipo sull'attività dei parlamentari «e auspica che da tutti venga preservato il suo profilo istituzionale», conclude Urso.
Elio Vito, di Fratelli d’Italia, anche lui membro del Copasir, ha chiesto a Salvini di mettersi a disposizione, invece di fare «polemiche pretestuose».
Il comportamento di Matteo Salvini oltre che da Pd e Movimento 5 stelle – colleghi di governo ma politicamente in opposizione - continua a essere biasimato anche dal centrodestra. Licia Ronzulli, forzista solitamente non lontana dalla Lega, questa mattina ha ribadito che il suo partito non era a conoscenza di quanto fatto da Salvini. La senatrice di Forza Italia, da poco diventata commissaria della Lombardia per il partito, ha risposto ai giornalisti: «Per contare, la politica estera dev'essere fatta all'unisono».
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