- Tra la pagina di Fratelli d’Italia e quella della leader, la somma dell’investimento è superiore a 37mila euro. Il target prescelto è quello dell’elettorato over 55 del Nord.
- Severino Nappi, candidato a Napoli della Lega, ha messo in conto un esborso di 7.500 euro proponendo anche un condono edilizio in Campania. E il leader del suo partito rispolvera un vecchio cavallo di battaglia.
- Chi sembra aver rinunciato a una massiccia campagna su Facebook è Silvio Berlusconi, fermo sui 2mila euro, a differenza dell’alleanza tra Sinistra e Verdi che in una settimana ha speso più di 4mila euro.
Una spesa sui social mai vista finora in questa campagna elettorale. Fratelli d’Italia punta alla vittoria vicina e ha deciso, secondo i dati ufficiali, un massiccio investimento con 28.106 euro in una settimana: una media superiore a 4mila euro al giorno per sponsorizzare i post su Facebook. Un esborso a cui si sommano i 9.422 euro della pagina personale di Giorgia Meloni, che nelle prime settimane aveva puntato esclusivamente sul traffico organico. Il totale è di 37.337 euro.
C’è stato, dunque, un cambio di passo e il balzo in vetta alle spese per aumentare l’audience dei messaggi digitali. Dal punto di vista contenutistico, il partito ha previsto un piano di promozione delle card in cui vengono annunciate le tappe del tour elettorale principalmente al nord di Meloni, da Trento a Genova.
Sulla fan page della leader, invece, si punta a veicolare i contenuti dello spot elettorale di trenta secondi, in cui vengono elencati gli slogan principali. Il filmato è indirizzato a una specifica fascia di pubblico: il 34 per cento dei destinatari uomini ha più di 55 anni. Praticamente ignorato l’elettorato giovanile: nella fascia 18-35 anni, il messaggio è stato rivolto a meno del 10 per cento del target individuato. FdI sta facendo all in, cercando in particolare di intercettare un elettorato più vicino alla Lega.
«La campagna elettorale di Fratelli d'Italia sta risultando efficace, perché coerente con un percorso iniziato da tempo», dice Carlo Buttaroni, fondatore dell’istituto di ricerca Tecnè ed esperto di dinamiche di comunicazione. «La strategia», aggiunge nella sua analisi, «è stata agevolata dal percorso politico, in linea con quanto fatto finora anche nell’azione parlamentare».
Ruspa e condono
Ma se Meloni ha iniziato a spendere solo negli ultimi giorni, Matteo Salvini continua con costanza a spingere sulle inserzioni di Facebook. In una settimana la cifra è di 16.671 euro, confermando un trend di graduale aumento.
Nella strategia del leader della Lega riappare un vecchio mantra, quello della «ruspa» da usare nel caso specifico sulle «aree di spaccio, degrado, violenze contro le donne, illegalità e clandestinità». Non manca il solito affondo al Partito democratico: in un post, Salvini deride Enrico Letta sugli effetti della sanzioni alla Russia. Confermando, in maniera indiretta, la sua ostilità alle misure contro il Cremlino. Analizzando l’ultimo mese, comunque, la pagina di Salvini resta quella che ha speso di più: 56.066 euro contro i 54.506 euro di Fdi. Tuttavia, con l’attuale tendenza, il sorpasso è solo questione di giorni.
Una delle sorprese in materia di spese è un altro leghista, decisamente meno noto al pubblico nazionale, Severino Nappi, capolista a Napoli. In sette giorni ha messo in conto 7.500 euro. Tra i post sponsorizzati spicca la proposta di condono edilizio in Campania. Un altro esponente del partito di Salvini, Giorgio Maria Bergesio, candidato al Senato nel collegio di Cuneo, ha attinto dal proprio budget 3.289 euro per promuovere le foto della processione della Madonna dei fiori di Bra, scegliendo un preciso elettorato a cui rivolgersi.
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Il basso profilo di Renzi
Il Pd continua sul ritmo superiore al migliaio di euro al giorno in media, per l’esattezza 8.445 euro a settimana, mentre su base mensile l’investimento sui social ammonta a 35.944 euro. Tra i messaggi c’è la proposta dei 2mila euro da destinare agli under 35 per il pagamento dell’affitto. In questo caso è paradossale la scelta target, esclusivamente maschile: solo il 14 per cento del pubblico prescelto per veicolare l’inserzione rientra nella fascia 18-34 anni.
Al netto di queste considerazioni, «Letta ha degli spazi di manovra più stretti nella comunicazione», dice ancora Buttaroni, «perché il Pd a differenza di Fratelli d’Italia è stato al governo per gran parte della legislatura. E diventa difficile esplorare dei linguaggi nuovi».
Chi sembra aver rinunciato a una massiccia campagna Facebook è Silvio Berlusconi, che si attesta sui 2.117 euro di esborso, giusto un po’ di più rispetto a Carlo Calenda, poco sotto la soglia dei 2mila euro settimanali, mentre Matteo Renzi lascia fare tutto all’alleato: sulla propria fan page non c’è nemmeno un post a pagamento negli ultimi sette giorni.
E con l’avvicinarsi del voto anche Europa Verde (2.577 euro) e Sinistra italiana (1.716 euro) hanno previsto post sponsorizzati, concentrandosi sui sondaggi che indicano la crescita della lista e sul video spot elettorale. Buttaron, in questo caso, sostiene come «l’alleanza rosso-verde ha puntato su temi identitari, evocando l’appartenenza a un preciso campo ideologico».
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