- Dopo un’attesa di tre giorni, Meloni ha preso atto della necessità di dare risposte dirette: «Non posso stare più lontana dall’Italia».
- Sui contenuti del prossimo Cdm non c’è stata alcuna anticipazione. La presidente del Consiglio ha ammesso che deve valutare gli elementi a disposizione: «Mi serve del tempo».
- Nella maggioranza Salvini aveva manifestato una certa insofferenza: «Per il commissario attendiamo Meloni, non vedo l’ora di confrontarmi». Intanto la passerella del G7 va in archivio senza risultati memorabili.
Alla fine Giorgia Meloni ha anticipato di qualche ora il rientro dal Giappone, dove si trovava per partecipare al G7, e domenica si recherà in Emilia-Romagna. Dopo tre giorni di incomprensibile attesa, la premier ha preso atto della necessità, soprattutto simbolica, di mostrare la propria vicinanza fisica alle popolazioni colpite dalle alluvioni di questi giorni.
Per avere qualcosa di più concreto (fondi e stanziamenti, in primis) bisognerà comunque aspettare il Consiglio dei ministri di martedì. Che si poteva convocare prima anche in sua assenza, o con lei collegata, ma la premier ha preferito attendere. Peccato che così la riunione a palazzo Chigi si terrà quasi una settimana dopo i primi allagamenti. Si poteva fare decisamente meglio.
E forse anche per questo, dopo essersi fatta vedere mentre mostra ai leader mondiali le foto di quanto accaduto in Italia incassando messaggi di sostegno e di solidarietà, ieri Meloni ha sentito l’obbligo di cambiare strategia.
«La situazione – ha detto da Hiroshima – mi impone di tornare in Italia. Non riesco più a stare lontano in un momento tanto complesso...La decisione è stata condivisa con gli altri leader», ha aggiunto. Ma nei fatti si tratta di una modifica minima del programma di viaggio, poco più di 24 ore.
La conclusione dei lavori in Giappone è fissata sempre per domenica e la premier era attesa in Italia lunedì. Annullato, questo sì, il previsto scalo in Kazakistan e il colloquio con il presidente Kassym-Jomart Tokayev, erede dell’ex padre padrone del paese, Nursultan Nazarbaev. Un incontro organizzato per consolidare i rapporti con Astana su alcuni dossier, su tutti quello relativo alle forniture di energia.
Il messaggio di Salvini
Nonostante il cambio di programma, comunque, il Cdm che dovrà varare le misure e stanziare i primi fondi per l’emergenza, resta fissato per martedì. Sui contenuti non c’è stata alcuna anticipazione. «Prenderemo dei provvedimenti», si è limitata a spiegare la premier. «Mi serve tempo per organizzare al meglio il Cdm».
Ma la lontananza di Meloni, pur accompagnata dal silenzio delle opposizioni che in questo momento difficile non hanno voluto sollevare polemiche («non concordiamo con il fatto che Meloni abbia deciso di rimanere in Giappone e non tornare subito, ma se facciamo polemiche ora rischiamo di passare per sciacalli», spiegano fonti del Pd) ha comunque creato qualche tensione con gli alleati.
Certo, il vicecapogruppo del Movimento 5 stelle al Senato, Agostino Santillo, ha comunque fatto notare che «il governo, per consentire comodamente il tour di Giorgia Meloni in giro per il mondo, convoca solo per martedì prossimo il primo consiglio dei ministri per gli aiuti dovuti alla popolazione colpita».Ma il fastidio mostrato dal vicepremier Matteo Salvini ha ben altro significato. Interpellato sulla nomina del commissario e sulla stima dei danni, il leader della Lega ha risposto: «Per rispetto della presidente del Consiglio, che sta tornando in Italia, preferisco dare numeri quando li abbiamo». Con l’aggiunta: «Non vedo l’ora di confrontarmi con lei». Della serie: abbiamo avviato la macchina dei soccorsi ma, senza la presidente del Consiglio, non c’era la possibilità di fare molto di più.
Gita giapponese
Cosa farà quindi la premier in merito al disastro? L’agenda è in costruzione, legata alle condizioni meteo e alla necessità di non intralciare i soccorsi e i rifornimenti alle zone isolate.
Di sicuro «Meloni visiterà le zone alluvionate e sarà anche qui a Forlì», ha riferito il sindaco della città, Gian Luca Zattini. È stato lui ad anticipare la notizia del cambio di programma della premier anche se qualche indiscrezione su un possibile rientro anticipato era già trapelata venerdì sera ed è stata consolidata ieri mattina, proprio mentre la presidente del Consiglio completava una serie di incontri, tra cui il vertice bilaterale con Emmanuel Macron e il saluto affettuoso al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, appena arrivato a Hiroshima.
Il summit giapponese va in archivio senza nulla di memorabile. La ricerca di legittimazione internazionale di Meloni ha prodotto solo l’impegno di organizzare il G7 in Italia nel 2024. Il «prossimo anno dovrebbe avere luogo nel mese di giugno per non sovrapporsi alla data delle elezioni europee. Abbiamo annunciato la sede che sarà la Puglia», ha annunciato la presidente del Consiglio. Per il resto l’unico fatto di rilievo avvenuto a Hiroshima è la querelle con il premier canadese, Justin Trudeau, che ha sottolineato le preoccupazioni verso le posizioni del governo italiano sui diritti lgbt.
Un attacco che ha suscitato la «sorpresa» di Meloni. Il faccia a faccia con Macron è servito solo a chiarirsi dopo le tensioni delle ultime settimane. Mentre sulla Tunisia la premier si è detta «ottimista» sullo sblocco della trattativa con il Fondo monetario internazionale. Insomma, una lista di dichiarazioni di intenti.
Così la sintesi migliore del viaggio a Hiroshima è la vaghezza del messaggio che Meloni ha consegnato ai social: «Abbiamo affrontato tutte le grandi crisi in atto. Ho portato il punto di vista italiano per contribuire a un futuro di sicurezza e prosperità».
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