Per la presidente Giorgia Meloni c’è «la piena tutela di donne e minori». La Germania dopo lo scontro con l’Italia dei giorni scorsi, ha deciso di cedere sul Patto per le migrazioni e l’asilo. Probabilmente già giovedì, secondo quanto hanno anticipato fonti diplomatiche, darà il via libera al Regolamento sulla gestione delle crisi
Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto sull’immigrazione, il quinto in nove mesi. Giorgia Meloni aveva assicurato che se da una parte l’esecutivo aveva già deciso di usare di più i centri detentivi, i Cpr, dall’altro si sarebbe occupata di fare dei distinguo per salvaguardare i minori e le donne e adesso, trapela da fonti di palazzo Chigi, Meloni commenta che così è assicurata per loro la «piena tutela».
Ma le nuove norme hanno messo in allarme l’Autorità garante per l’Infanzia. «Non sono numeri, sono persone», ha esordito Carla Garlatti, dalla Sala della Regina di Montecitorio, e dopo ha levato la sua voce contro le nuove misure: accertamenti dell'età dei minori non accompagnati che giungono in Italia, e l’ampliamento dell’utilizzo dei centri di accoglienza per gli adulti, a cui si unisce l’idea di dedicare alcune parti agli adolescenti di 16 e 17 anni.
Nel primo caso, ha detto Garlatti, «non è pensabile, in alcune aree di provenienza non ci sono nemmeno i certificati anagrafici». Nel secondo «servono strutture ad hoc, differenti da quelle degli adulti, e tutori volontari».
L’occasione per spiegare il suo punto di vista è stata l’illustrazione della relazione al parlamento sulle attività svolte nel 2022. L’intervento della garante tuttavia non è stato sufficiente a dissuadere il governo dal procedere, poche ore dopo.
Le nuove misure
Confermato nell’impianto principale il testo che Domani ha potuto leggere in anteprima, la formulazione definitiva come sempre si scoprirà in Gazzetta ufficiale. Per stabilire l’età saranno previsti immediati rilievi dattiloscopici e fotografici, antropometrici o altri accertamenti sanitari, anche radiografici. Nei casi «di particolare urgenza, l’autorizzazione può essere data oralmente e successivamente confermata per iscritto». Il verbale conterrà anche «l’indicazione del margine di errore».
Ogni procedimento amministrativo e penale conseguente all’identificazione come maggiorenne sarà sospeso. Tuttavia, come specifica lo stesso articolo, se un migrante venisse ritenuto colpevole di aver mentito sulla propria identità, e dunque anche sull’età, potrà essere espulso.
Garlatti aveva chiesto di «rispettare il principio di presunzione di minore età all’arrivo in Italia». Senza contare che le donne soprattutto vivono sempre il rischio di finire nelle mani dei trafficanti: «In questo modo si va a dare una mano alla criminalità organizzata, le ragazzine vengono già costrette a dire di essere maggiorenni per avviarle allo sfruttamento sessuale». Anche Save the Children ha dimostrato «forte preoccupazione».
Con le nuove norme inoltre saranno più stringenti anche i controlli per la conversione dei permessi di soggiorno per i minori diventati adulti, in modo da contrastare quella che secondo il governo è «irregolare presenza».
E in tema di espulsione, a prescindere dall’età, nel testo entrato in Consiglio dei ministri, si prevedeva che potrà essere decisa sempre qualora i soggetti vengano ritenuti pericolosi. Le donne secondo il nuovo decreto saranno trattate come i minori e i fragili, e potranno essere inserite nel sistema di accoglienza diffuso.
Le disposizioni intervengono anche sui controlli e le forze dell’ordine. La norma punta a istituire un contingente fino a 20 unità della polizia, appartenenti ai ruoli degli ispettori o dei sovrintendenti, da destinare presso le ambasciate e i consolati per potenziare le attività di controllo e verifica connesse con il rilascio dei visti di ingresso per l’Italia. Il testo adesso dovrà essere portato in parlamento.
La Germania dopo lo scontro con l’Italia dei giorni scorsi, ha deciso di cedere sul Patto per le migrazioni e l’asilo. Probabilmente già giovedì, secondo quanto hanno anticipato fonti diplomatiche, darà il via libera al Regolamento sulla gestione delle crisi. L'annuncio potrebbe arrivare alla riunione dei ministri degli Affari interni. Intanto la Tunisia, uno dei principali paesi di partenza che Meloni vorrebbe collaborasse, ha posticipato la visita di una delegazione della Commissione europea.
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