La nuova versione del provvedimento istituisce una nuova struttura a Palazzo Chigi che consente una pioggia di assunzioni. Così l’ex presidente della Regione Sicilia potrà distribuire incarichi e consulenze
In tempi di magra il governo Meloni ha trovato il modo di reperire tre milioni di euro per l’istituzione del dipartimento delle Politiche per il mare a Palazzo Chigi, che sopprime l’attuale unità di missione. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha fatto un gradito dono al collega di governo e di partito, Nello Musumeci, ex presidente della regione Sicilia e attuale ministro delle Politiche per il mare.
Ora il fedelissimo di Giorgia Meloni avrà in dotazione un cospicuo numero di dirigenti e impiegati presso i suoi uffici. Per fare cosa? Ancora non è dato sapere: sarà un decreto ministeriale, da emanare entro 30 giorni, a decidere le mansioni dei futuri uffici. Intanto, Musumeci è passato all’incasso dopo oltre un anno e mezzo nell’ombra.
La novità è stata infatti prevista della nuova versione del decreto Agricoltura, stoppato dal Quirinale nei giorni scorsi e ora arrivato nella versione “bollinata”, quindi approvata dalla Ragioneria dello Stato. Tra un intervento e l’altro a favore del settore agricolo e della pesca, è spuntato l’articolo dedicato all’amico Musumeci. Creando l’ennesimo provvedimento omnibus di questo esecutivo, che ha infilato nel testo anche delle misure riguardanti l’ex Ilva.
Agricoltura e dipartimento del mare
Fatto sta i tre milioni sono in parte prelevati dal fondo utilizzato per la Legge di Bilancio per le esigenze indifferibili, che per decisione del governo non è stato destinato ad altri capitoli. Durante l’approvazione della manovra economica, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, d’intesa con la premier Meloni hanno imposto una “spesa zero” ai parlamentari.
Come una beffa, oggi quei fondi vengono impiegati per fare un’infornata di assunzioni alla presidenza del Consiglio, mettendo a disposizione di Musumeci un bell’apparato di personale. Inclusa la possibilità di conferire una serie di consulenze esterne.
Secondo quanto si legge nel testo del decreto «presso il Dipartimento per le politiche del mare sono istituiti due uffici dirigenziali di livello generale e quattro uffici di livello dirigenziale non generale». Quindi «la dotazione organica della presidenza del Consiglio dei ministri è incrementata di due unità di personale dirigenziale generale e di due unità di personale dirigenziale non generale, aggiuntive rispetto all’unità di personale» previste attualmente.
E ancora: vengono arruolate altre cinque unità di personale non dirigenziale. A chiudere il cerchio ci sono le disponibilità per una schiera di consulenze esterne, da 50mila euro all’anno a persona. Con l’unico tetto fissato a 350mila euro per questo capitolo. Insomma, Musumeci potrà convocare al suo fianco fino a 7 esperti, esclusivamente su base fiduciaria.
I soldi della manovra
Dal 2025, il funzionamento a regime del dipartimento delle politiche per il mare avrà un costo poco superiore ai tre milioni. Nello specifico un milione e 700mila euro viene preso dal bilancio di Palazzo Chigi, mentre la quota restante viene attinta dal fondo per le esigenze indifferibili.
A conferma che per Lollobrigida e il governo Meloni è fondamentale spendere milioni di euro per nuove strutture. Al costo di sottrarle ad altri interventi. Magari più vicini ai cittadini.
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