Gli incarichi della consulente del presidente della commissione Cultura. Dalla Festa del cinema alle mostre su Canova. Fino ai viaggi a Venezia
Applaude a ogni intervento, sorride e stringe la mano a chi le si avvicina. Sono trascorsi circa tre mesi dalla presentazione romana dell’ultimo libro della direttrice d’orchestra più amata dai patrioti, Beatrice Venezi. E quella sera, seduta in prima fila per assistere al dibattito sul volume della maestra lucchese, c’è anche lei: Georgiana Ionescu. Siamo al parco del Celio, non lontano dalla storica sede di Fratelli d’Italia a Colle Oppio.
Tra i relatori dell’evento, oltre a Venezi in quei giorni reduce dalle polemiche sul concerto del G7 a Pompei, c’è pure Federico Mollicone, nel ruolo di presidente della commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera.
«Un toscanaccio che amava le donne», diceva, a proposito di Giacomo Puccini, al centro del romanzo, il deputato di FdI, che nel pedigree politico vanta la passione per Nietzsche e l’odio per Peppa Pig, oltre che le perplessità sulle sentenze relative alla strage di Bologna e sulla matrice neofascista riconosciuta dai giudici fino al terzo grado di giudizio. Ionescu ascoltava, attenta, il deputato assieme a Venezi.
E a fine presentazione restituiva a Mollicone il soprabito che per un’ora e passa di dibattito ha tenuto con sé. Concluso il dibattito saliva col parlamentare sullo stesso suv bianco che, una volta in moto, si lasciava alle spalle l’imponenza del Colosseo. Ma chi è Georgiana Ionescu?
Doppia veste
La donna, come Domani ha raccontato, lavora per Civita mostre e musei, ente di grande prestigio, e ha un contratto con la presidenza della commissione Cultura di Montecitorio. Un “doppio” ruolo che potrebbe generare un conflitto di interessi, per quanto la professionista, contattata da questo giornale, lo abbia negato.
Ma sono soprattutto le mostre – patrocinate dalla commissione Cultura o dall’Integruppo parlamentare su Cultura arte e sport, l’Icas, ideato dallo stesso Mollicone, nonché curate da Georgiana Ionescu – a far porre un’ultima domanda. Se tutto ciò è lecito, quanto è però opportuno?
Domanda che si fa sempre più preminente considerato il numero di eventi in cui Georgiana Ionescu, fondatrice del progetto culturale ArtSharing, compare.
I suoi impegni, tra l’altro, sembrano aumentare di giorno in giorno. E così la proprietaria della società (almeno fino al 2017), ora inattiva, B’aalock, che nel pieno centro storico della Capitale, si occupava della vendita di scarpe, è diventata protagonista della scena culturale romana. Tra vernissage, inaugurazioni, anteprime cinematografiche, il più delle volte accanto a Mollicone che sul suo blog, Aforisma 341 – quello sull’eterna clessidra dell’esistenza tratto da La Gaia scienza – posta foto e cronache degli eventi a cui partecipa. Eventi su eventi, in cui la presenza di Ionescu, in qualità di curatrice o promotrice, ricorre numerose volte. Qualche esempio? Ionescu, proprio come fondatrice di ArtSharing e con l’organizzazione di Civita, ha curato, tra le tante, la mostra fotografica “aMarmi.
Il foro italico negli scatti di Riccardo Acerbi”, presentata da Mollicone negli spazi del parlamento. Ed è sempre di Ionescu la curatela alla mostra dello street artist Baruz, ospitata dal Coni. Ambedue gli eventi risultano promossi dall’Icas, che è appunto l’intergruppo del deputato di FdI. Il parlamentare ha anche inaugurato al Corridoio dei busti di Montecitorio la mostra “Urbe” di Marta Czok: una strana coincidenza, considerato che del team della fondazione Marta Czok Ionescu fa parte. E poi c’è l’evento degli eventi, sponsorizzato sui social, come spesso accade, da Mollicone in persona.
Più in particolare, per inaugurare le celebrazioni nazionali del bicentenario della morte di Antonio Canova, è ancora una volta l’Icas (in collaborazione con ArtSharing) a organizzare la manifestazione. Manifestazione che mette al centro lo scultore di Amore e Psiche e che verrà guarda caso presentata proprio da Georgiana Ionescu, alla presenza della sottosegretaria alla Cultura, la leghista Lucia Borgonzoni.
In rete circola ancora un video di quella presentazione, in cui Ionescu, forse per la troppa emozione, presentava la sottosegretaria del Carroccio come Elena Donazzan, assessora regionale di Fratelli d’Italia in Veneto, presente all’evento. Uno “scambio di persona” immediatamente corretto da Mollicone.
Red carpet
Infine, oltre agli eventi mondani e no in cui la coppia che lavora gomito a gomito viene immortalata, non può mancare il red carpet. È quello calcato, al pari di due star, da Georgiana Ionescu e Federico Mollicone alla Festa del cinema di Roma dello scorso anno (ma anche di qualche settimana fa). Per la kermesse Ionescu ha curato sia nel 2023 sia nel 2024 la stessa mostra sugli scatti relativi alle stelle della settima arte dell’amico fotografo Luigi de Pompeis.
«Il Foyer della Sala Sinopoli (all’auditorium Parco della Musica, nda) ospiterà la mostra “Tutte le stelle portano a Roma. Ritratti fotografici di Luigi de Pompeis” che prosegue anche negli spazi di WeGil, l’hub culturale della Regione Lazio gestito da LAZIOcrea, dal 23 ottobre al 12 novembre 2023. La rassegna espositiva presenta i volti di grandi attori e attrici ritratti dagli scatti d’autore di Luigi de Pompeis, noto fotoreporter: circa quaranta le immagini in bianco e nero selezionate dalla curatrice Georgiana Ionescu», si legge nella brochure informativa dello scorso anno. Dove è pure scritto che la «mostra è promossa da Fondazione Cinema per Roma, con gli auspici della Presidenza Commissione cultura, scienza, istruzione della Camera dei deputati, nonché organizzata da Civita Mostre e Musei».
In base ai documenti visionati da Domani, 10mila euro sono stati i fondi stanziati, nel 2023, dalla Fondazione Cinema per Roma per il “servizio allestimento della mostra”. Una convenzione su cui comunque la fondazione non ha avuto ruoli: l’evento è stato curato da Civita.
Per il 2024 le immagini del fotografo vengono invece, sì, esposte nell’ambito della Festa del cinema di Roma, ma negli spazi della Casa dell’Architettura di piazza Manfredo Fanti a Roma, perché con la nuova governance della fondazione non c’è stato il rinnovo della convenzione.
Ma anche stavolta si legge: «La mostra a cura di Georgiana Ionescu, organizzata in collaborazione con la Casa dell’Architettura dell’Ordine Architetti Roma e Provincia e l’Acquario Romano, ha il patrocinio della Presidenza della commissione cultura della camera dei deputati». Insomma, per citare Nietzsche tanto caro a Mollicone, è sempre un eterno ritorno.
Ma alla luce di tutto questo, l’altro interrogativo è se per queste mostre Ionescu riceva un compenso. E, se sì, a che titolo? Il deputato risponde a Domani che «le commissioni non erogano fondi» e che lui patrocina «decine e decine di mostre di diverse organizzazioni» perché «fa parte delle funzioni istituzionali».
Quando invece Domani contatta Georgiana Ionescu, lei taglia corto, dichiarando che bisogna rivolgersi al suo «superiore», Carlo Prosperi, che in realtà fa parte dell’ufficio stampa di Federico Mollicone. Anche stavolta trattasi di “scambio di persona”? Ionescu attacca frettolosamente, sottolineando inoltre di star lavorando.
Il dubbio resta. Se infatti in quel momento la consulente lo stia facendo per Civita, per ArtSharing o al contempo per la presidenza della commissione Cultura, non è dato sapere.
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