Dopo le dimissioni di Razza il presidente prenderà l’incarico ad interim. L’ufficio stampa di Musumeci comunica che l’ufficio dell’assessore decade con lui, mentre la dirigente arrestata resta al suo posto. Razza non ha parlato con i Pm. Fava chiede le dimissioni di Musumeci
Il presidente della Sicilia, Nello Musumeci, rivendica l’operato dell’assessore Ruggero Razza, indagato per falso in atto pubblico per presunte manipolazioni di dati sulla pandemia: «Voglio rassicurare i siciliani che il governo non defletterà di un centimetro dal percorso fin qui fatto dall'assessore Razza e da tutto il governo. Andremo avanti dritti senza una tregua di un solo minuto. Lo impone la pandemia, la volontà dei siciliani e il nostro dovere istituzionale». Lo ha detto intervenendo in Aula all'Assemblea regionale siciliana dopo che questa mattina è emersa l'inchiesta della Procura di Trapani che ha portato le forze dell’ordine a emettere tre misure cautelari ai domiciliari per una dirigente della regione Sicilia, Maria Letizia Di Liberti, e due suoi collaboratori, Salvatore Cusimano, funzionario regionale e nipote di Di Liberti, ed Emilio Madonia, dipendente di una ditta che gestisce servizi informatici dell’assessorato.
Tra gli indagati ci sono anche il vice capo di gabinetto dell’assessore alla Salute, Ferdinando Croce, e Mario Palermo, direttore del Servizio 4 del Dipartimento retto da Di Liberti.
Il governatore ha annunciato che ha assunto l'interim dopo le dimissioni dell'assessore alla Sanità e «lo terrò fino a quando lo riterrò necessario e opportuno». Mentre la struttura che fa riferimento diretto all’assessore verrà eliminata con lui – quindi anche il vice capo di gabinetto. La dirigente agli arresti domiciliari, Letizia Di Liberti, risponde l’ufficio stampa del presidente Musumeci a Domani, resterà al suo posto.
La difesa di Razza
Musumeci ha visto Razza: «Ho incontrato stamani l'assessore Razza che era visibilmente provato e mi ha anticipato l'inoltro di una lettera (di dimissioni, ndr) sofferta. Una lettera già protocollata». E ha letto la lettera in cui l’assessore ha parlato di «piena consapevolezza di aver operato nel rispetto del mandato affidatomi» e ha detto di aver operato «per proteggere i siciliani».
Musumeci ha apprezzato. La decisione dell’assessore di farsi da parte, ha detto il presidente, «è un atto di grande responsabilità che fa onore a Razza e che non mi sorprende conoscendone la formazione politica, culturale, l'integrità morale».
Intervento in Aula sulle dimissioni di RazzaPosted by Nello Musumeci on Tuesday, March 30, 2021
Nel pomeriggio è arrivata anche una nota della giunta: «In questi anni di duro e gratificante lavoro in giunta di governo, con il presidente Musumeci, abbiamo avuto occasioni quotidiane di confronto e di lavoro. Abbiamo conosciuto e apprezzato Ruggero Razza: uomo perbene, avvocato esperto, assessore appassionato e competente». Una nota «con affetto e stima» da parte della giunta al completo «nel ribadire il rispetto per l'attività della magistratura, cui chiediamo però di fare presto». Firmato Gaetano Armao, Daniela Baglieri, Toto Cordaro, Marco Falcone, Roberto Lagalla, Manlio Messina, Alberto Samonà, Antonio Scavone, Toni Scilla, Mimmo Turano e Marco Zambuto: «Con convinzione e partecipazione sentite, esprimiamo all'amico Ruggero l'augurio di superare l'attuale momento, consapevole della sua integrità morale e certi, pertanto, che la sua estraneità ai fatti contestati verrà prontamente accertata».
Il presidente della commissione Antimafia dell’Ars, Claudio Fava, ha chiesto le dimissioni di Musumeci: «Un patetico duo di furbetti. Che devono andar via subito: entrambi! Non era Musumeci che diceva al governo Conte che le furbizie non pagano?».
Il silenzio con i Pm
Razza intanto si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai pm di Trapani che coordinano l'inchiesta. Si è presentato con il suo legale, l'avvocato Enrico Trantino. Al Procuratore Maurizio Agnello e ai sostituti Sara Morri e Francesca Urbani, ha chiesto tempo per studiare gli atti dell’inchiesta.
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