È stato aggiornato al 17 dicembre il processo che vede il leader della Lega, Matteo Salvini, imputato per il sequestro di 147 migranti a bordo della nave spagnola Open Arms. L’ex ministro dell’Interno è arrivato in mattinata nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. Nel corso della prima udienza, il tribunale ha deciso di ammettere tutti i testi chiamati a deporre da accusa e difesa, fra cui anche diversi membri del governo Conte I.
«Il significato di essere oggi qui è per ottenere un segnale di giustizia», dice Oscar Camps, il fondatore e direttore della ong Open Arms, che si è costituita parte civile. Accanto all’organizzazione spagnola ci sono anche i comuni di Barcellona e di Palermo, Emergency e alcuni dei migranti che erano a bordo della nave.
La vicenda
I fatti risalgono all’estate del 2019, quando da ministro dell’Interno Salvini negò il permesso alla nave della ong di attraccare in un porto italiano. Per quasi tre settimane, fino al 20 agosto del 2019, le persone a bordo della Open arms rimasero in mezzo al mare, mentre fu permesso ai minorenni di sbarcare 18 agosto.
Solo con il sequestro preventivo dell’imbarcazione, predisposto dalla procura di Agrigento, la situazione venne sbloccata e tutti i migranti a bordo vennero evacuati.
Il processo
Nel processo di Palermo, Salvini è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Sono stati chiamati a deporre dalla procura, tra gli altri, la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, l'ex premier Giuseppe Conte e tre componenti del governo di allora, l'ex vicepremier Luigi Di Maio, e gli ex ministri ai Trasporti, Danilo Toninelli, e alla Difesa, Elisabetta Trenta. Cardine della difesa dei legali dell’ex ministro è la tesi per cui la linea messa in atto da Salvini sarebbe stata dell’intero governo giallo-verde.
Ma il procuratore, Francesco Lo Voi, ha specificato che «l’ex presidente Conte si è espresso in maniera chiarissima: la concessione del porto sicuro era di competenza esclusiva del ministro dell'Interno. E in Consiglio dei ministri non si è mai discusso dei singoli casi».
La difesa di Salvini insisterà anche sul fatto che l’ex ministro è stato prosciolto a maggio per il caso della nave Gregoretti.
Il gup di Catania, Nunzio Sarpietro, ha motivato la sua decisione dicendo che «l'imputato ha agito non contra ius bensì in aderenza alle previsioni normative primarie e secondarie dettate nel caso di specie. Allo stesso non può essere addebitata alcuna condotta finalizzata a sequestrare i migranti per un lasso di tempo giuridicamente apprezzabile».
L’udienza
L’accusa ha chiesto l’acquisizione di 59 documenti, a sostegno della propria tesi. Si tratta delle e-mail di Open Arms con cui si chiedeva il Pos (Place of safety) e delle risposte negative del Viminale, ma anche delle lettere con cui Conte sollecitava Salvini a fare sbarcare i minori. Fra i documenti richiesti ci sono anche i certificati medici che testimoniano le condizioni di salute delle persone costrette a rimanere a bordo della nave.
L’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, ha sostenuto in udienza che l'Italia non era competente ad assegnare il porto sicuro alla nave della ong Open Arms. Bongiorno ha anche chiesto l'acquisizione di due decreti di archiviazione che escludono la competenza italiana nell'assegnazione del Pos (Place of safety) e le note del ministero degli Esteri, in cui si ribadiva che era competenza della Spagna assicurare un porto sicuro alla nave.
Fra i documenti chiesti dalla difesa di Salvini ci sono anche le indicazioni governative nelle quali era formulata la politica italiana in materia di sbarchi e che sancivano la necessità di arrivare a un accordo in sede europea sulla distribuzione dei migranti prima di autorizzare lo sbarco. Secondo la difesa, questa documentazione, come il «contratto di governo» firmato fra Lega e M5s, dimostrerebbe che l’azione del ministro dell’Interno rispondeva a una linea condivisa da tutto l’esecutivo.
La procura di Palermo, in udienza, si è opposta alla citazione a deporre dell'attore Richard Gere, che era stato citato dal legale della ong spagnola. Il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, intervenendo al processo, ha escluso la rilevanza della testimonianza di Gere e dicendo che «spettacolarizzazione e risonanza che non interessano alla procura» e «ci sono testi ben più qualificati» per descrivere le condizioni dei migranti a bordo della Open Arms.
Ma il tribunale di Palermo ha deciso di ammettere tutti i testi, anche l’attore americano: sarà quindi chiamato a deporre, come anche l’ex premier Conte e tutti i ministri ed ex ministri chiamati dalla procura. Sono stati citati anche l'ex direttore dell'Aise, Luciano Carta, e l'ex premier maltese, Joseph Muscat. Il processo è stato rinviato al 17 dicembre per l'esame dei primi tre testimoni della procura.
«Ditemi voi quanto è serio un processo dove verrà da Hollywood a testimoniare sulla mia cattiveria Richard Gere», ha detto Salvini, parlando alla stampa fuori dall’aula del Tribunale. «Spero che duri il meno possibile perché ci sono cose più importante di cui occuparsi. Mi dispiace solo per due cose, per il tempo che tolgo ai miei figli e per i soldi che gli italiani spendono per questo processo politico organizzato dalla sinistra», ha aggiunto il leader della Lega.
«Tutte le nostre prove e tutti i nostri testimoni sono stati ammessi», ha commentato Oscar Camps, fondatore di Open Arms, «questo è solo il primo passo di molti».
© Riproduzione riservata