Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano salta la finale del premio Strega, in programma per giovedì sera a Benevento. A rappresentare il governo non sarà nemmeno la sottosegretaria Lucia Borgonzoni, ma addirittura il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone. 

Un’assenza ufficialmente motivata da altri impegni che non è passata inosservata. La conduttrice sarà anche quest’anno Geppi Cucciari, affiancata da Pino Strabioli: l’anno scorso il ministro aveva indirettamente confessato alla conduttrice di non aver letto i libri in finale, correggendosi poi spiegando che li avrebbe ulteriormente approfonditi. 

Anche la sottosegretaria Borgonzoni in un’intervista di qualche anno fa aveva detto di non aver letto un libro negli ultimi tre anni, nonostante il suo ruolo istituzionale. Meglio evitare ulteriori imbarazzi, anche se non è ancora detto che l’assenza stessa dei due non diventi un tema rilevante per la serata. Nel frattempo è stata anche resa nota una lettera in cui il premio comunica ai giurati che «le richieste di partecipazione alla serata finale» crescono «in misura da non poter assicurare la presenza a tutta l’ampia giuria. Saranno quindi presenti a Villa Giulia gli organi del premio e della fondazione, i sostenitori che ci accompagnano tutto l’anno e che rendono possibili molte delle nostre attività, gli esponenti delle principali istituzioni, gli organi di stampa». Una decisione che non è piaciuta a molti giurati: «Ridotta la presenza del pubblico e degli scrittori. I dubbi sull’amichettismo sempre più evidenti», scrive per esempio lo scrittore Fulvio Abbate a commento della lettera. 

La vicenda dei fischi

Sangiuliano è finito al centro della bufera anche per la sua partecipazione al premio Taobuk di Taormina. La registrazione della serata di gala andata in onda su Rai1 è stata infatti ritoccata per cancellare artificialmente i fischi che avevano ricevuto il ministro e il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani durante la premiazione. Una circostanza che però secondo fonti aziendali dipende dal materiale che alla Rai è stato fornito già confezionato dalla produzione del premio: insomma, a viale Mazzini sarebbe arrivata soltanto la “cassetta” da trasmettere. 

Il Taobuk è organizzato con il sostegno della Regione e del ministero della Cultura e verosimilmente non si è voluto creare imbarazzo a Sangiuliano e Schifani, è il ragionamento che filtra: una buona ragione per tagliare fischi che però sono già stati registrati e pubblicati in video amatoriali che circolano sul web. 

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