Nell’agosto del 2019, lo stesso Salvini era stato criticato per avere citato durante il suo discorso al Senato sulla crisi del primo governo Conte, la frase di Borsellino: «Chi ha paura muore ogni giorno»
Ha fatto discutere la decisione di Matteo Salvini di presentarsi a Palermo con una mascherina raffigurante Paolo Borsellino in via D'Amelio, nel luogo della strage in cui il 19 luglio 1992 la mafia uccise il giudice e i suoi cinque agenti della scorta. L’ex ministro dell’Interno ha spiegato che la mascherina è un regalo dell’assessore Alberto Samonà. Aggiungendo che ritiene un «dovere civico» onorare la memoria di «un grande uomo di giustizia e delle donne e uomini della sua scorta». Le parole di Salvini, che si trova nel capoluogo siciliano per l’udienza preliminare sul processo Open Arms che lo vede accusato di sequestro di persona, non sono però bastate per fermare le polemiche. Tra i vari utenti che accusano il leghista di avere strumentalizzato la figura del giudice antimafia, c’è anche l’eurodeputata del Movimento cinque stelle, Chiara Maria Gemma che in un post su Twitter ha accusato Salvini di indossare la mascherina, ma di dimenticarsi delle infiltrazioni mafiose nella politica italiana.
Nell’agosto del 2019, lo stesso Salvini era stato criticato per avere citato durante il suo discorso al Senato sulla crisi del primo governo Conte, la frase di Borsellino: «Chi ha paura muore ogni giorno».
Il processo a Salvini
Per quanto riguarda il processo, Salvini ha detto: «Non solo rifarei tutto ma lo rifarò, lo dico in anticipo. Salvare vite, combattere trafficanti di esseri umani, proteggere i confini e la sicurezza di un paese sono un dovere di un ministro». L’accusa contro il leader del Carroccio è di avere, «privato della libertà personale 107 migranti di varie nazionalità giunti in prossimità delle coste di Lampedusa nella notte tra il 14 e il 15 agosto 209 nella sua qualità di ministro dell'Interno pro-tempore, abusando dei suoi poteri».
In particolare, secondo i magistrati, Salvini avrebbe violato «le convenzioni internazionali e di norme interne in materia di soccorso in mare e di tutela dei diritti umani» Nelle carte che il Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha esaminato c’è molto materiale probatorio a carico del leader leghista. A partire dall'esito dell'ispezione sanitaria guidata dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio che testimonierebbe l'omissione di quegli atti d'ufficio che il Viminale avrebbe dovuto adottare. C’è poi la mail con la quale il comando della Guardia costiera comunica al Viminale il suo "nullaosta allo sbarco". Salvini è anche imputato a Catania nel processo Gregoretti.
Un candidato leghista in Sicilia
Oltre agli impegni processuali, Salvini ha usato il viaggio a Palermo «per ragionare con i leghisti siciliani su come rendere protagonista il partito alle prossime elezioni regionali». Secondo l’ex ministro dell’Interno, «ci sono tutti gli elementi perché il prossimo presidente della Regione sia un leghista e stiamo lavorando per questo». Salvini ha quindi incontrato i consiglieri regionali e i referenti siciliani della Lega per programmare i prossimi appuntamenti elettorali.
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