Al momento non risultano indagati iscritti al Partito democratico, tuttavia è in arresto Francesco Giorgi, il suo ex collaboratore, che ha riferito i suoi sospetti sull’europarlamentare alla procura
Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ha deciso di convocare la Commissione Nazionale di Garanzia per salvare «l’onorabilità» del partito dopo il Qatargate, e la Commissione ha così deciso di sospendere l’eurodeputato Andrea Cozzolino. Al momento non risultano indagati iscritti al Partito democratico, tuttavia è in arresto Francesco Giorgi, l’assistente dell’eurodeputato dem. La procura belga a quanto riportato da Repubblica sta valutando la sua posizione. Giorgi ha riferito agli inquirenti di avere supposizioni sul fatto che anche lui abbia preso denaro. Cozzolino resterà sospeso finché non saranno concluse le indagini.
Il Qatargate e i socialisti
Mentre parlamentari europei presenti e passati del gruppo Socialisti e democratici continuano a essere associati all’Euroscandalo di tangenti con cui secondo la procura belga il paese del Golfo avrebbe tentato di influire sull’Unione europea per finalità politiche legate ai Mondiali e benefici in campo economico, il Pd, che ha già annunciato di essere pronto a costituirsi parte civile ha deciso di muoversi prima anche se con un’azione che di fatto lascia la situazione del politico in sospeso.
«In seguito alle notizie riportate dagli organi di stampa sullo sviluppo delle indagini relative alla rete di corruzione che ha agito per condizionare le decisioni del Parlamento europeo», si legge nella nota del Pd, «il segretario Enrico Letta ha chiesto alla Commissione Nazionale di Garanzia del Partito Democratico di riunirsi con la massima urgenza».
Le determinazioni
Il partito vuole prendere «le determinazioni più opportune, a garanzia dell’onorabilità della comunità dei democratici e delle democratiche e a tutela degli stessi esponenti chiamati in causa, affinché siano più liberi di esporre le proprie ragioni e fornire i chiarimenti che saranno richiesti dalle autorità inquirenti» e «conferma di essere parte lesa in questa vicenda e agirà conseguentemente in tutte le sedi giudiziarie», ha scritto in mattinata.
Nel pomeriggio è arrivata la decisione su Cozzolino: «Si è riunita oggi, in via telematica, la commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico. I componenti hanno deliberato di sospendere cautelativamente Andrea Cozzolino dall'albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonché da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E ciò fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della magistratura
relative allo scandalo “Qatargate”».
I nomi
L’assistente Giorgi è stato tra i primi ad essere arrestati con l’accusa di corruzione e riciclaggio. Insieme a lui la compagna, la vicepresidente del parlamento Europeo, Eva Kaili, espulsa dal Pasok – il partito greco di cui faceva parte - e l’ex eurodeputato Antonio Panzeri, dem passato poi ad Articolo 1, anche lui sospeso. Sia Panzeri sia Giorgi avrebbero intessuto relazioni illegittime anche con il Marocco, altro punto su cui le procure faranno chiarezza per Cozzolino.
Il deputato prima della decisione del Pd si è difeso: «Non ho mai incontrato persone vicine ad agenzie o servizi di sicurezza, né tanto meno ho mai perseguito interessi, vantaggi o utilità personali nella mia vita politica. Sono pronto a tutelare la mia storia e la mia onorabilità in ogni sede». Il suo nome è finito al centro delle cronache per la risoluzione su Mondiali e diritti umani del 24 novembre. Come raccontato da Domani, ha presentato insieme ad altri eurodeputati un testo a sua firma che ammorbidiva la versione finale lodando i progressi del Qatar nel campo dei diritti dei lavoratori. A questo si aggiunge una mail in cui chiedeva ad altri parlamentari di non approvare i capi del testo troppo severi con il paese. Per Cozzolino sono tutte posizioni politiche legittime prive di altri interessi.
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