La presidente nel suo curriculum ha molte situazioni poco chiare: la difesa di Berlusconi su Ruby «nipote di Mubarak», voli di stato mai giustificati, poco opportuni fondi pubblici ai concertisti del figlio Alvise a New York e lo stop alle interrogazioni del Metropol
Mentre la presidente del Senato Elisabetta Casellati prende quota tra i nomi coperti della “rosa” di centrodestra per il Quirinale, ha iniziato a circolare in rete il video di quando a La7 ha difeso strenuamente la versione di Silvio Berlusconi su Ruby “Rubacuori”, il caso da cui sono partite le inchieste per le «cene eleganti» e la presunta prostituzione minorile: per Casellati era credibile che B. la ritenesse la “nipotina” del presidente egiziano Hosni Mubarak e per questo si sarebbe mosso in suo favore.
La presidente, che adesso aspira al Colle, non ha avuto nel suo passato solo quella gaffe, tra voli di stato per tornare a casa mai giustificati, poco opportuni fondi pubblici ai concertisti del figlio Alvise a New York, sono molti i dubbi che accompagnano la sua candidatura. E come ha scoperto Domani, Casellati ha anche ottenuto lavori nella sua villa di Padova a spese del ministero dell'Interno, per ragioni di sicurezza (anche se altre importanti cariche dello stato non hanno mai ricevuto nulla del genere).
Anche la sua presunta posizione “super partes” suscita qualche perplessità, visto che nel 2019 ha deciso di non ammettere nessuna delle interrogazioni dei dem che riguardavano l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini per la trattativa del Metropol di Mosca. Il caso che lei aveva definito un «pettegolezzo giornalistico» ha visto indagato l'ex portavoce di Salvini per corruzione internazionale.
I voli di stato
La tratta Roma-Venezia è stato il tragitto che la presidente del Senato avrebbe percorso più spesso nei 124 voli di Stato effettuati da maggio del 2020 fino al 21 aprile 2021. Un numero elevato di spostamenti sul Falcon 900 dell'Aeronautica che ha scatenato le richieste di chiarimento da parte del Movimento 5 Stelle. Non solo. Il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti con l'obiettivo di «accertare il possibile danno sul fronte erariale».
Il quotidiano La Repubblica ha dettagliato: 97 volte sulla rotta Roma-Venezia (il tragitto casa - lavoro) e 6 volte tra la Capitale e la Sardegna. L’ex pentastellato Alessandro Di Battista ha fatto i calcoli: «C’è chi sostiene che un'ora di Falcon costi tra i 5000 ed i 7000 euro. Se fosse così i voli blu della Casellati ci sarebbero costati circa 750.000 euro nell'ultimo anno».
La presidente non ha mai voluto rispondere ufficialmente, solo a margine di un evento pubblico ha detto al sindaco di Milano, Beppe Sala, con cui stava camminando: «Tutto per arrivare a lavorare. Non c’erano voli, non c’erano treni, questo nessuno lo dice». Nessun commento su quelli per andare in vacanza in Sardegna.
I soldi ai cantanti del figlio
Il 27 luglio 2021 L’Espresso ha rivelato che l’Istituto italiano di cultura di New York, che dipende dal ministero degli Esteri, ha finanziato con 30mila dollari un’iniziativa legata al figlio, il maestro Alvise Casellati e dei suoi cantanti, pagando agli artisti una masterclass in cui i protagonisti del concerto “In onore di Enrico Caruso” si sono esibiti davanti alle telecamere.
L’evento si sarebbe tenuto il 28 giugno a Central Park e la registrazione è del giorno prima. «Le prove generali», obietta il settimanale. L’Istituto italiano di cultura di New York dipende dal ministero degli Esteri e ha ribadito che Caruso è «un’icona di italianità». Casellati non ha mai ritenuto di dover spiegare.
Il Metropol
Sul caso del Metropol di Mosca che ha messo in difficoltà il leader della Lega Matteo Salvini, Casellati ha invece utilizzato con tutta evidenza il suo peso istituzionale.
L’Espresso nel 2019 ha portato alla luce la trattativa a cui ha partecipato l’ex portavoce di Salvini, Gianluca Savoini, nello storico hotel russo per finanziare la Lega tramite una fornitura di gasolio all'Eni. Oltre all’inchiesta, con foto degli incontri in quei giorni di Savoini, è stato pubblicato anche un audio da BuzzFeed.
Per Casellati però si trattava solo di chiacchiericcio, e ha bloccato le interrogazioni del Pd che erano state presentate all’indirizzo del ministro dell’Interno, allora lo stesso Salvini, per fare luce sulla vicenda.
L’11 luglio del 2019 ha risposto in Aula ai parlamentari che le chiedevano conto della scelta: «Le mie decisioni sono inappellabili», ha esordito in un’agitata seduta d’assemblea, «io ho risposto egualmente – ha proseguito -, giustificando e dicendo che il Senato non può essere il luogo del dibattito che riguarda pettegolezzi giornalistici». Lo stesso giorno è arrivata la notizia che Savoini era stato indagato dalla procura.
Il Partito democratico e il Movimento 5 stelle, nei colloqui tra le forze politiche, continuano a dire no al suo nome per la presidenza della Repubblica dopo Sergio Mattarella.
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