Nuovo capitolo nel destino di Serena Bortone in Rai: nella discussione dei nuovi palinsesti, l’ultima proposta per la conduttrice è quella di un programma culturale da condurre in access time il sabato sera. Un programma, filtra dall’azienda, da scrivere insieme con la direzione day time, sotto cui dovrebbe ricadere la nuova trasmissione.

Un modo per mettersi al riparo da eventuali critiche in termini di censura, visto che la conduttrice figurerebbe anche come autrice del programma. E un’arma utilizzabile anche come ricatto: difficile che una caporedattrice possa rifiutarsi di scrivere un programma con il proprio direttore, è il ragionamento che filtra dall’azienda.

Una strada comunque molto stretta, contestata nel consiglio d’amministrazione di mercoledì. Durante la riunione, la consigliera di area dem Francesca Bria ha chiesto spiegazioni, ma senza successo. Cancellare Che sarà, che a questo punto è il secondo programma di Bortone che salta dopo Oggi è un altro giorno, sbianchettato l’anno scorso dal pomeriggio di Rai1 nonostante ottimi ascolti, significherebbe ricominciare daccapo il lavoro su una fascia che la conduttrice era riuscita a portare a una media del 4,7 per cento di share. Portando per altro così un buon traino a Sigfrido Ranucci, a cui è stata attribuita indirettamente la responsabilità del ridimensionamento di Bortone.

Incognita

Che Che sarà e Report fossero una combinazione che funzionava, eco della Rai3 che fu, è un dettaglio. Che dalle parti di viale Mazzini non deve essere piaciuto. Non è detto che il nuovo programma – di cui per ora non sono noti i contorni – sia altrettanto efficace, insomma. E dunque, che si possano creare i presupposti – compresa la libertà editoriale per compiere tutte le scelte che saranno necessarie – perché si realizzi davvero. 

A valle della decisione di non rinnovare la richiesta di distacco dalla direzione intrattenimento day time, sotto la quale è inquadrata Bortone, che per un anno è passata sotto il cappello dell’approfondimento, si pone anche un’altra domanda.

Cioè perché non si sia trovata un’altra collocazione per la conduttrice, magari in un’altra fascia oraria e con un altro format: ufficialmente i tempi del reintegro nella direzione di Angelo Mellone sono stati troppo stretti per trovare una soluzione diversa a palinsesti già avviati. 

© Riproduzione riservata