Dopo l’ultimo incontro hanno dato la loro posizione sulle nuove zone: la zona gialla dovrebbe scattare con l’occupazione dei posti letto in area medica al 30 per cento e quello delle terapie intensive al 20 per cento. Per i governatori si potrebbe pensare al Green pass a scuola da settembre in presenza di focolai
Green pass per discoteche, e grandi eventi sì, astensione sui ristoranti e prime ipotesi per i focolai a scuola a settembre. Questa la posizione hanno discusso le regioni che oggi si sono riunite in vista del nuovo decreto legge su certificati verdi, nuovi criteri per le zone di rischio Covid-19 e proroga dello stato di emergenza.
La Conferenza delle Regioni, ha detto il presidente Massimiliano Fedriga, «ha elaborato alcune proposte sull’uso del Green Pass in un’ottica positiva, ovvero per permettere la ripresa in sicurezza di attività fino ad oggi non consentite o limitate. Ad esempio grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi».
Inoltre hanno condiviso la proposta per la revisione degli indicatori delle zone di rischio: «Formulando l’ipotesi di portare, per la zona bianca, il limite massimo di occupazione dei posti letto in area medica al 30 per cento e quello delle terapie intensive al 20 per cento». Il governo fino a ieri era orientato su 20 e 15.
«Si tratta – conclude il presidente della Conferenza delle Regioni - di proposte che facciamo al Governo, in un’ottica di collaborazione istituzionale, anche alla luce dell’attuale contesto epidemiologico - caratterizzato da un aumento dell’incidenza ma da una bassa occupazione dei posti letto ospedalieri - e dalla progressione intensa della campagna vaccinale».
I vaccini
Con l’aumento dei contagi, ma di pari passo delle vaccinazioni, le regioni sono d’accordo con il governo: bisogna cambiare gli indicatori di rischio della pandemia, spostando il focus sui posti letto occupati negli ospedali e dei letti in terapia intensiva. I presidenti sperano però che le soglie siano più elevate rispetto a quelle a cui sta pensando l’esecutivo.
Sulle soglie si gioca la permanenza nelle prossime settimane in zona bianca. Il consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi domani, subito dopo la cabina di regia con le forze di maggioranza.
Il Green pass
Il certificato verde viene rilasciato in tre casi: vaccinazione anti Covid-19, negatività al test molecolare o antigenico rapido nelle ultime 48 ore, guarigione dal Covid-19 negli ultimi sei mesi. I governatori sono d’accordo che potrebbe essere utile, ma chiedono che venga utilizzato in senso «positivo» e non «prescrittivo». Le discoteche infatti per ora sono chiuse, ma il Green pass permetterebbe di renderle fruibili al pubblico. Per i grandi eventi potrebbe permettere maggiore elasticità, mentre i ristoranti sarebbero i più penalizzati.
In questo discorso si inserisce il cambio di zona: il passaggio al numero di posti letto indicati con soglie più alte permetterebbe di ritardare il passaggio in zona gialla, e per i ristoranti – spiegano dalla Conferenza, potrebbe essere la strada per restare aperti di fronte a una situazione oggettivamente più grave, qualora la regione registrasse un cambio di zona.
Tra gli altri punti portati avanti dalle regioni anche i rifugi montani, dove viene chiesto di valutare l’ipotesi di utilizzare il Green pass. Infine hanno inziato a pensare alle scuole in vista della riapertura a settembre. Le regioni sono per una forte raccomandazione relativa al vaccino e chiedono, con la ripresa delle lezioni, di consentire il proseguimento anche in presenza di positivi attraverso il Green pass, scongiurando così la quarantena per intere classi.
Oggi avrebbe dovuto tenersi un incontro tra regioni e governo che però è saltato e dalla Conferenza delle regioni non escludono nuovi contatti nelle prossime ore.
Fedriga ha aggiornato la riunione
Prima di esprimere il loro parere, le regioni hanno comunque deciso di prendere tempo. Il presidente della conferenza, Massimiliano Fedriga, ha riconvocato la riunione: «L’andamento della campagna di vaccinazione consente di aggiornare gli indicatori a cui si legano l’assegnazione dei colori alle diverse zone e le conseguenti misure di restrizione» ha dichiarato al termine della conferenza di ieri. «Sia sulla revisione dei criteri per le zone che sull’uso del green pass – ha aggiunto Fedriga - sono in corso ulteriori interlocuzioni con il governo e, dopo la discussione odierna, la Conferenza delle regioni tornerà a riunirsi domattina per la definizione puntuale delle proposte».
Il presidente della Liguria, Giovanni Toti ha fatto un tweet: «Il Green Pass deve servire per non richiudere mai più il paese. È chiaro che dove il Covid non circola, questo è uno strumento pressoché inutile. Ma dove il contagio sta aumentando, tra tornare a chiudere e usare il Green pass, questa seconda ipotesi è l’unica possibile».
Il ministro Speranza
In attesa della decisione del governo, il ministro della Salute Roberto Speranza si è schierato per un uso «estensivo» della certificazione: «Le libertà riconquistate dopo settimane così difficili sono frutto anzitutto della campagna di vaccinazione» contro il Covid. «Anche nelle prossime ore - che sono ore delicate perché avremo una discussione nel governo, un consiglio dei ministri - dobbiamo insistere su questo punto», ha detto intervenendo nel corso di una conferenza promosso da Cittadinanzattiva e dal Forum disuguaglianze e diversità sugli anziani. La sua proposta è «utilizzare in modo intelligente e io penso estensivo il Green pass come strumento fondamentale che ci può consentire di governare questa fase, e ancora insistere perché la campagna di vaccinazione continui nel modo più determinato e rigoroso possibile».
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