Dopo il caso delle chat tra il conduttore di Raitre e due parlamentari della Commissione vigilanza la Corte dei conti avvia un’istruttoria
Dopo la diffusione della notizia delle presunte fatturazioni fittizie di cui il conduttore di Report, Sigrifido Ranucci, parla in un video registrato a sua insaputa nel 2014, la Corte dei conti ha aperto un fascicolo sul caso.
Nei giorni scorsi, il quotidiano Il riformista aveva rilanciato i video in cui Ranucci dava istruzioni a delle fonti per far avere del materiale sull’allora sindaco di Verona Flavio Tosi alla trasmissione. Secondo l’avvocato di Ranucci, Luca Tirapelle, «le fatturazioni fittizie da parte di Ranucci non sono state mai fatte, né vere né finte. Ranucci, in quell’incontro al ristorante con chi lo ha filmato a sua insaputa, ha bluffato per verificare la esistenza o meno del video hard con il quale Tosi poteva essere eventualmente ricattato. Ranucci ha bluffato anche quando ha assicurato agli interlocutori di avere entrature nei Ros e persino nei servizi segreti».
Tirapelle, sentito dall’AdnKronos, fa riferimento alla sentenza del dicembre 2019, che «ha definito la vicenda, ha escluso attività di dossieraggio o di compravendita di materiale di inchiesta da parte dalla Rai, evidenziando come Ranucci abbia millantato la possibilità di fare fatture fittizie o di chiedere l'intervento di un suo amico dei Ros solo allo scopo di raccogliere prove necessarie all'inchiesta».
Tirapelle ieri mattina aveva anche evidenziato come la sentenza escluda l’esistenza di «fondi neri Rai usati per acquistare materiale utile all'inchiesta di Report o per effettuare attività di dossieraggio ai danni di politici di qualsiasi schieramento».
Anche l’ex conduttrice di Report Milena Gabanelli ha espresso nei giorni scorsi solidarietà a Ranucci.
L’audizione di Ruggieri
Nel pomeriggio è anche prevista l’audizione del Copasir del deputato di Forza Italia Andrea Ruggieri, che la settimana scorsa aveva denunciato lo scambio di messaggi, secondo lui fuori luogo, con Ranucci, che l’ha accusato di attaccare per partigianeria lui stesso e la trasmissione di Raitre.
In Commissione di vigilanza Rai, di cui Ruggieri è membro, dopo la diffusione dei messaggi (sono state diffuse successivamente anche le chat tra il conduttore e il senatore di Italia viva Davide Faraone), i parlamentari hanno chiesto di prendere varie misure, dalla sospensione di Ranucci dalla vicedirezione di rete alla sua convocazione in Commissione.
Per il momento l’unica iniziativa che è stata presa è sta l’avvio di un audit interno Rai, già annunciato in audizione dall’amministratore delegato Carlo Fuortes. In questo momento, la convocazione di Ranucci sembra meno probabile. Il deputato Iv Michele Anzaldi ha chiesto stamattina che l’azienda faccia comunicazioni regolari alla Commissione a proposito dell’indagine interna.
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